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03/02/2006

CONGRESSO CGIL- UGO ASCOLI: “ IL SEGRETO PER RIALZARE IL SISTEMA E’ LA QUALITA’ DEL LAVORO, ATTRAVERSO UNA MISCELA DI POLITICHE”

Difronte al quadro di una regione che a meta` del secolo scorso ha saputo trasformarsi radicalmente da mezzadrile ad industriale e che negli anni Novanta non e` stata piu` in grado di produrre benessere diffuso ma diseguaglianze tra territori, tra gruppi sociali, indebolendo la rete di protezione sociale che e` il segreto della tenuta economica, una risposta per invertire la tendenza e` linnalzamento della qualita` del lavoro e quindi la valorizzazione delle persone. Questa la prima parte dellintervento molto applaudito dellassessore regionale alle Politiche del Lavoro, Ugo Ascoli, oggi alla tavola rotonda svoltasi al Congresso regionale della CGIL e alla quale hanno partecipato, il segretario generale Marche Giorgio Venturi, il presidente dellIRES nazionale, Agostino Megale e Francesco Casoli di Assindustria Marche. Nella competizione globale, dove non esiste piu` concorrenza tra imprese ma tra grandi sistemi ha proseguito Ascoli - e` ancora valida laffermazione di Giorgio Fua` di basarsi piu` sulle risorse umane, sulla capacita` del sistema di creare leader, di fare alta formazione e di qualificare le persone che lavorano. In momenti di discontinuita`, bisogna sempre piu` usare quelle leve diventate strategiche che sono listruzione, la formazione, la ricerca, linnovazione. Ma chi fa formazione? Chi innova? Chi fa ricerca? Il segreto per non scivolare nel declino e` una miscela di politiche: industriale, educative, del lavoro, economiche e sociali che trovano il punto coerente nel valore aggiunto che e` la formazione, intesa come conoscenza e strumento di arricchimento per limpresa e per lindividuo. Se vogliamo combattere la precarieta` - spacciata per flessibilita`, ormai anche nella pubblica amministrazione- anche come Regione dobbiamo privilegiare non i soggetti e le imprese che riducono personale, ma quelle che fanno formazione e vogliono qualificare il lavoro. Non si puo` chiamare lavoro flessibile dopo i 30 anni, senza diritti essenziali come le ferie o la maternita`, chiamiamolo piuttosto una trappola a vita e non `svendiamo i giovani, ma diamogli opportunita` dentro il mercato del lavoro di crescere. Senza qualita` del lavoro , che significa anche capacita` professionale, il sistema economico non si rialza. E occorrera` comunque costruire nuovi modelli contrattuali avanzati che comprendano la tutela dei lavori flessibili, cosi` come diffondere ammortizzatori sociali diversi , contratti di solidarieta` o sostegno al reddito, e pensarne di nuovi e aggiornati alle esigenze attuali, per garantire protezione sociale anche alle piccolissime imprese. Promuovere inoltre leducazione permanente degli adulti, per aumentare la capacita` di rimettersi in gioco in qualsiasi momento della vita. Infine ha concluso Ascoli non possiamo dimenticare il ruolo delle Universita` nella creazione e mantenimento di un sistema economico integrato di educazione-formazione-progettazione-produzione. Ma non Universita` che nascano come salumerie in piccoli centri, vincolate a logiche clientelari e campanilistiche. Come Regione Marche pretendiamo che le Universita` siano il carburante, la spinta ad elevare i livelli di formazione, soprattutto tecnica, che non significa solo alta istruzione scientifica, ma preparazione, competenza, perizia, fondata su basi culturali solide. (ade)