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30/01/2001

MUCCA PAZZA : LA GIUNTA INTERVIENE CON 600 MILIONI DI LIRE PER GLI INDENNIZZI

Gli allevatori che a seguito delle misure sanitarie obbligatorie di protezione contro le encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) stabilite dalla Commissione europea avranno danni economici saranno parzialmente indennizzati dalla Regione. Gli interventi di ristoro e le modalità per beneficiarne sono contenuti in una proposta di legge che la giunta regionale ha approvato ad iniziativa dell’assessore all’agricoltura Luciano Agostini. Il disegno di legge è sostenuto da uno stanziamento di 600 milioni di lire. “E’ il primo ed urgente provvedimento adottato per affrontare l’emergenza prodotta dal fenomeno Mucca pazza - ha sottolineato Agostini - al quale ne seguiranno però degli altri con la finalità di rilanciare il settore zootecnico. Nella riunione con tutte le categorie agricole abbiamo convenuto che nelle Marche esistono le condizioni ottimali per varare un pacchetto di misure in grado di guardare allo sviluppo della produzione zootecnica. Nella nostra regione, infatti, da tempo sono stati avviate procedure per la certificazione della qualità delle carni che possono offrire tutte le garanzie necessarie ai consumatori. Passata questa prima delicata fase sono certo che le Marche saranno in prima fila a competere con la qualità dei propri allevamenti. E’ con questa convinzione che abbiamo anche creato una unità di coordinamento per le misure e gli interventi da mettere in campo per questa strategia di sviluppo e rilancio della quale fanno parte i servizi Veterinario, Agricoltura e Ambiente, un gruppo che dovrà lavorare in collegamento con quello nazionale di cui le Marche sono partecipi. ” Va ricordato che le aziende agricole sono obbligate a smaltire nel rispetto di specifiche modalità gli animali morti in azienda ed appartenenti alle specie bovine, d’età superiore a dodici mesi, ed ovine e caprine, senza limiti d’età. Con la sigla TSE si intendono sia la variante bovina del morbo di Creutzfeldt-Jakob (BSE) che la meno nota variante ovina (Scrapie), entrambe trasmissibili alla specie umana. La proposta prevede un primo contributo pari al 60% del costo sostenuto per la distruzione del materiale specifico a rischio (gli organi nei quali possono essere presenti i prioni nel caso di BSE) secondo le indicazioni dell’articolo 2 del decreto del Ministero della sanità del 29 settembre 2000. E’ inoltre previsto un contributo per lo smaltimento e la distruzione del materiale specifico a rischio di cui all’articolo 3 del decreto sopracitato nella seguente misura: 500 mila lire come contributo massimo ammissibile, e comunque non superiore al 60% del costo sostenuto e documentato, per ciascun capo della specie bovina di età superiore ai dodici mesi e 80 mila lire come contributo massimo ammissibile, e comunque non superiore al 60% del costo, per ciascun capo della specie ovina e caprina senza limiti d'età. La proposta della Giunta regionale si è resa necessaria, oltre che indennizzare gli allevatori dai costi aggiuntivi a seguito degli obblighi comunitari, anche per evitare forme incontrollate di smaltimenti, che potrebbero provocare danni alla salute umana e all’ambiente. L’entità dell’indennizzo tiene conto del fatto che nelle Marche non risulta presente, allo stato attuale, alcun impianto attrezzato per lo smaltimento delle carcasse animali o parti a rischio. Considerato, infine, che l’obbligo di smaltimento opera a decorrere dal 1° ottobre 2000, l’indennizzo potrà riguardare tutte le spese documentate a partire da tale data.