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16/05/2000

CONFERENZA PER LO SVILUPPO E LA SICUREZZA DELL'ADRIATICO E DELLO IONIO - DA ANCONA UN IMPEGNO A FAVORE DELLA PACE

Il 19 e il 20 maggio prossimi si terrà ad Ancona la Conferenza per lo Sviluppo e la Sicurezza dell’Adriatico e dello Ionio, alla quale parteciperanno i Ministri degli Esteri di Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia, nonché il Montenegro, in qualità di osservatore. Venerdì 19 maggio si svolgeranno quattro tavole rotonde tematiche (alle quali parteciperanno esperti dei sei Paesi costieri dell’Adriatico e dello Ionio e della Commissione Europea) nei seguenti settori: A) della cooperazione economica, interportuale e per la sicurezza della navigazione, copresieduta da Italia e Croazia; B) della cooperazione ambientale e per la salvaguardia delle risorse ittiche, copresieduta da Italia e Slovenia; C) della cooperazione interuniversitaria, copresieduta da Italia e Grecia; D) della cooperazione nella lotta alla criminalità, copresieduta da Italia e Albania; Sarà inoltre organizzato un convegno sul ruolo dell’imprenditoria privata per lo sviluppo della Regione Adriatica e Ionica, al quale parteciperà il Ministro Enrico Letta, e che sarà copresieduto da Italia e Bosnia-Erzegovina; Sabato 20 maggio si svolgerà - nel Palazzo degli Anziani di Ancona - la sessione plenaria della Conferenza, che sarà presieduta dal Presidente del Consiglio Giuliano Amato. Ad essa è prevista la partecipazione, oltre che del Ministro degli Esteri Lamberto Dini e dei suoi omologhi degli altri cinque Stati partecipanti, del Presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, del Segretario Generale del Consiglio dell’Unione Europea e Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune dell’Unione Europea, Javier Solana-Madariaga; del Segretario di Stato per gli Affari Europei del Portogallo, Francisco Seixas da Costa; del Coordinatore del Patto di Stabilità per i Paesi del Sud-est europeo, Bodo Hombach; dei rappresentanti dei Paesi dell’Unione Europea e delle principali Organizzazioni multilaterali e regionali operanti nei Balcani (ONU, OSCE, OCSE, UNESCO, FMI, Banca Mondiale, BERS, BEI, FAO, Consiglio d’Europa, INCE, SECI), volendosi da parte italiana mobilitare l’attenzione e le risorse della intera Comunità degli Stati per la valorizzazione di un mare che si trova al centro di un’area nevralgica per gli equilibri internazionali. Per l’Italia saranno presenti tra gli altri anche il Ministro dell’Industria Enrico Letta, il Sottosegretario agli Esteri Umberto Ranieri, il Sottosegretario all’Interno Massimo Brutti e il Sottosegretario alle Politiche Agricole Roberto Borroni. Alla Conferenza parteciperanno, in qualità di osservatori, rappresentanti di Algeria, Bulgaria, Canada, Cipro, Egitto, Giappone, Giordania, Israele, Libano, Macedonia, Malta, Marocco, Romania, Federazione Russa, San Marino, Santa Sede, Siria, Stati Uniti, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria, Autorità palestinese. Al termine della Sessione Plenaria i Ministri degli Esteri di Italia, Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia e Slovenia ed il rappresentante della Commissione Europea adotteranno la “Dichiarazione di Ancona” che sancirà in modo formale l’avvio di una cooperazione rafforzata e di interventi congiunti nei settori oggetto delle Tavole Rotonde, fissandone le linee programmatiche. La “Dichiarazione di Ancona” prevede inoltre l’istituzione del “Consiglio Adriatico ed Ionico”, che si riunirà ad intervalli regolari a livello ministeriale (a seconda degli argomenti trattati si riuniranno i Ministri degli Esteri ovvero quelli dell’Interno, ovvero quelli dell’Ambiente e così via, unitamente ai rappresentanti della Commissione competenti per materia). L’obiettivo primario della Conferenza è quello di varare - a livello regionale e dell’Unione Europea - un impegno a favore della pace e della sicurezza nell’Adriatico e nello Ionio che passi attraverso lo stabilimento di cooperazioni rafforzate in particolare nei settori economico e dei trasporti, dello sviluppo sostenibile e della protezione dell’ambiente, della cultura e della scienza, dell’istruzione e del turismo, della lotta ai fenomeni illegali. Alla radice dell’impegno vi è la consapevolezza che occorra uno sforzo congiunto tra i Paesi costieri - che coinvolga anche l’Unione Europea (l’Adriatico e lo Ionio collocandosi lungo i confini meridionali dell’Unione) - per trasformare il bacino marino ed il relativo retroterra in un’area di stabilità e prosperità, valorizzando il patrimonio ambientale, culturale ed economico originato dalla comune appartenenza ad uno stesso mare. La Conferenza, promossa dall’Italia, ha carattere europeo. Il Consiglio Europeo di Tampere - riconoscendo la validità dell’iniziativa - ha previsto al paragrafo 62 delle relative Conclusioni che “ l’Unione Europea dà il benvenuto e parteciperà alla Conferenza Europea per lo Sviluppo e la Sicurezza dell’Adriatico e dello Ionio, Conferenza che dovrà essere organizzata dal Governo italiano in Italia nella prima metà dell’anno 2000”. L’Iniziativa si inserisce inoltre nel quadro dell’attuazione del Patto di Stabilità, che al suo paragrafo 40 contiene un esplicito riferimento all’Iniziativa Adriatica. Lo svolgimento della Conferenza di Ancona sottolinea il valore che l’Italia attribuisce alla dimensione regionale (e subregionale) della sicurezza nell''area balcanico-adriatica. In questo senso, essa conferma le linee ispiratrici che hanno spinto il nostro Paese a farsi promotore, e protagonista, dell''Iniziativa Centro-europea (INCE), di cui l''Iniziativa Adriatica costituisce un complemento ed un arricchimento (per il suo specifico “focus” sull’Adriatico) senza concorrenzialità o sovrapposizioni. La Conferenza di Ancona si configurerà come un momento d’insieme coerente ma articolato su vari livelli: il livello dei principi, consacrati nella “Dichiarazione di Ancona” di cui l''Italia sarà depositaria; il livello degli accordi, sia quelli già in vigore che quelli destinati ad essere firmati ad Ancona o conclusi dopo Ancona; le "tavole per la cooperazione" (economica e interportuale; interuniversitaria, culturale e scientifica; ambientale e per la protezione delle risorse ittiche; per la lotta alla criminalità; e sul ruolo dell’imprenditoria privata per lo sviluppo del bacino adriatico ed ionico).