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16/12/1999

RICOSTRUZIONE: LE MARCHE UTILIZZANO TUTTI I FONDI EUROPEI

“Le Marche raggiungono un obiettivo straordinario: quello di utilizzare tutte le risorse europee destinate alla ricostruzione delle zone terremotate”. Lo ha comunicato l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Giulio Silenzi, nel corso di una conferenza stampa sullo “stato di attuazione delle misure straordinarie relative alla ricostruzione delle zone terremotate”. Entro la scadenza del 31 dicembre, termine ultimo indicato dall’Unione europea, le Marche sono riuscite a utilizzare tutti i 695 miliardi stanziati per i152 comuni terremotati dell’Obiettivo 5b. Fondi destinati alla ricostruzione delle aree rurali, delle strutture extra agricole danneggiate, delle infrastrutture, e per la valorizzazione professionale dell’area colpita dal sisma. “Prendendo in esame i dati relativi agli interventi finanziati dall’Ue - ha affermato Silenzi - si osserva che gli impegni ammontano al 113 per cento degli stanziamenti. Pertanto, non solo sono state assorbite tutte le risorse destinate alle Marche, ma siamo in grado di far fronte alle eventuali economie che si possono realizzare nella fase di attuazione degli interventi perché disponiamo di una quota aggiuntiva di progetti avviabili”. “E’ stato possibile raggiungere questo risultato – ha continuato Silenzi – perché si è realizzato un lavoro collettivo che ha coinvolto tutta la società marchigiana. Un nuovo modo di lavorare, basato sulla concertazione tra Regione, enti locali, forze sociali ed economiche. Un lavoro congiunto che ha consentito di snellire le procedure burocratiche e che sarà sicuramente portato a modello per analoghe esperienze nazionali. E’ un traguardo che deve rendere orgogliosa tutta la società marchigiana, perché ha dimostrato che gli enti pubblici sono efficienti e sanno andare oltre la buona e corretta amministrazione. Possiamo dire con orgoglio che oggi le Marche sono una regione europea, in grado di soddisfare gli standard di qualità che l’Unione europea richiede e pratica”. “Questo eccezionale risultato – ha concluso Silenzi – lo dedichiamo ai terremotati marchigiani. Dovrà rappresentare uno stimolo a proseguire un’opera di ricostruzione che non ha riscontri con altre avvenimenti accaduti in Italia: per vastità dei territori e danni subiti, per i tempi celeri della ricostruzione e per le soluzioni tecniche adottate”. La ripartizione dei fondi europei destina alle zone dell’Obiettivo 5b 332 miliardi per il ripristino delle opere pubbliche (edifici, infrastrutture, dissesti), 120 miliardi per le case rurali e le strutture agricole, 80 per i beni culturali, 43 per fronteggiare le emergenze post sisma, 32 per attivare corsi professionali, 20 per la rete sismologica. Dai dati forniti nel corso della conferenza stampa emerge che con questi fondi vengono ripristinate 420 opere pubbliche, riparate 1.464 abitazioni, consentita la ripresa di 304 attività produttive, incentivate 207 nuove attività, attivati 48 corsi di aggiornamento nel settore edile, avviati (da parte dell’Università di Camerino) di tre diplomi universitari. Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli interventi, la provincia di Macerata assorbe da sola il 70% dei progetti e il 65% degli impegni finanziari. A livello di comune, Camerino presenta il maggior numero di progetti appaltati, mentre Fabriano prevale per l’ammontare degli importi. Complessivamente, nelle Marche, il sisma ha causato danni per 8.500 miliardi di lire, che richiedono 18.000 interventi di recupero. La somma attualmente disponibile per la ricostruzione è pari a 3.500 miliardi. (r.p.)