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25/11/2025

GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE. LE PAROLE DEL PRESIDENTE ACQUAROLI, DELL’ASSESSORE ALLE PARI OPPORTUNITÀ PANTALONI E DELL’ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI CALCINARO

“Oggi, come ogni anno, la Regione Marche si unisce alla voce della Nazione e della comunità internazionale per ribadire l’impegno a porre fine alla violenza contro le donne. È una giornata che non celebriamo, ma viviamo con responsabilità, sapendo che dietro ogni numero ci sono volti, nomi e famiglie”. Sono le parole del presidente della Regione Francesco Acquaroli, questa mattina nel suo intervento di conclusione della seduta aperta del Consiglio regionale dedicata alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Occasione anche per presentare il Rapporto 2024 sul fenomeno della violenza contro le donne nella regione Marche.” Le cronache raccontano episodi quotidiani di violenza di genere, una piaga sociale che richiede un impegno concreto e condiviso. Una violenza che assume molteplici forme e che riguarda tutti, che spesso si protrae per anni tra le mura domestiche, compiuta da persone che la vittima avrebbe dovuto considerare più vicine, e alla presenza di minori. Il Rapporto regionale segnala l’aumento dell’emersione del fenomeno: 663 donne nel 2021, 705 nel 2022, 748 nel 2023, 841 nel 2024. Dati allarmanti, ma anche frutto di maggiore sensibilizzazione e di un sistema più capace di intercettare il bisogno. Sempre più donne scelgono con coraggio di denunciare. La Regione Marche ha costruito una rete in costante rafforzamento, destinando risorse a Centri Antiviolenza, Case rifugio e Centri per uomini autori di violenza, intervenendo sulla prevenzione e sul recupero. Come istituzioni, dobbiamo proseguire nel rafforzamento delle misure di tutela, attraverso politiche integrate, investimenti economici e normativi, e il consolidamento della rete territoriale, con comunicazione e progetti nelle scuole. Spetta a noi garantire supporto alla rete locale e sostenere i percorsi di intervento rivolti agli uomini. L’auspicio è che questa Giornata sia un monito e un richiamo alla responsabilità sociale e personale. C’è molta strada da fare, ma è un percorso da portare avanti insieme, con piccole azioni quotidiane in famiglia, a scuola, sul lavoro e nella comunità. Ciascuno di noi, ogni giorno, può fare la differenza”. “In occasione di questa Giornata, la Regione Marche ribadisce con forza che la libertà e la sicurezza delle donne sono un bene pubblico da difendere senza esitazione – ha detto intervenendo prima del presidente l’assessore alle Pari Opportunità, Francesca Pantaloni -. La violenza contro le donne non è un fatto privato né una fatalità, ma una ferita alla dignità di tutta la nostra comunità. I dati del rapporto regionale 2024 mostrano che 841 donne hanno chiesto aiuto ai centri antiviolenza, con un aumento del 12,4 % rispetto al 2023. Di queste, il 71,9 % sono italiane e il 28,1 % straniere, dati che ribadiscono che chi vive o sceglie di vivere nelle Marche ha il dovere di rispettare le regole e i valori della nostra comunità. I consultori femminili hanno registrato 971 accessi (+44,1 %) e i casi di violenza su minori sono cresciuti del 78,9 % dal 2020. Inoltre, le Procure marchigiane hanno registrato aumenti significativi dei procedimenti penali per violenza di genere, segno di maggiore fiducia nelle istituzioni. Per rispondere a questa emergenza, la Giunta ha stanziato 1,65 milioni di euro per il 2024‑2025 destinati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere in tutte le cinque province. Questi fondi finanziano i centri antiviolenza, le case rifugio, i consultori, i programmi per uomini autori di violenza e le attività di formazione. La Regione ha inoltre potenziato la rete dei Pronto soccorso, dove si sono registrati con 224 accessi correlati a violenza nel 2024, garantendo interventi rapidi e coordinati. Voglio anche ringraziare gli operatori dei centri antiviolenza, le forze dell'ordine, i servizi sociali, gli ospedali e tutti i volontari che ogni giorno ascoltano e proteggono le vittime. La violenza non si manifesta solo con percosse fisiche, ma anche con discriminazioni salariali, carriere ostacolate e stereotipi culturali. Le pari opportunità non sono soltanto un settore amministrativo, ma la misura della giustizia di una comunità che vuole essere libera e dignitosa. La Regione Marche continuerà a investire, formare e sostenere le donne e i minori in situazione di vulnerabilità, senza mai arretrare. Con coraggio e responsabilità, affermiamo che la violenza contro le donne non è accettabile e che le Marche saranno un territorio di rispetto, sicurezza e pari opportunità per tutti”. “Il Rapporto sulla violenza di genere ci restituisce un quadro complesso, ma con segnali incoraggianti – conclude l’assessore alla Sanità e alle Politiche Sociali, Paolo Calcinaro, assente per impegni istituzionali - i femminicidi sono diminuiti, mentre sempre più donne trovano la forza di chiedere aiuto. Dietro ogni numero c’è una storia, una vita, ma anche il coraggio di chi decide di uscire dal silenzio. Nel 2024, 841 donne si sono rivolte ai Centri Antiviolenza, con un aumento del 12% rispetto all’anno precedente: questo ci dice che la rete dei servizi funziona e che la fiducia sta crescendo. La Regione Marche continua a investire con convinzione in prevenzione, formazione e sostegno, destinando oltre 1,6 milioni di euro nel biennio e promuovendo progetti innovativi. Tra questi, il Protocollo Virginia, che nella provincia di Pesaro mette in rete 25 enti pubblici e privati per offrire alle vittime percorsi condivisi di accoglienza e protezione, e La Stanza Sospesa, attiva a Macerata, che garantisce accoglienza immediata in strutture alberghiere a donne e minori in situazioni di emergenza. Combattere la violenza di genere significa costruire una comunità più giusta e solidale, dove nessuna donna debba più avere paura o sentirsi sola”.