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01/07/2025

ATTIVITÀ ESTRATTIVE, LEGGE RINNOVATA, PIÙ RAZIONALE E VICINA ALL’ECONOMIA CIRCOLARE

Un sistema più razionale, efficace e più attento ai principi di economia circolare. Così si riassume la nuova legge regionale che disciplina le attività estrattive, oggi approvata dal Consiglio regionale. “Con questa legge – ha dichiarato soddisfatto al termine della votazione l’assessore regionale all’Ambiente, Stefano Aguzzi - l’attività di coltivazione delle cave trova una maggiore coerenza, specialmente in rapporto alle nuove norme in materia ambientale e amministrativa”. La legge ha subito, nel corso degli anni, molteplici modifiche che a volte hanno determinato difficoltà di interpretazione e applicazione della stessa norma. “Attraverso le modifiche apportate – ha spiegato Aguzzi – si tutela innanzitutto il territorio, perché non si individuano nuovi siti di escavazione. Saranno consentiti limitati ampliamenti solo su quelli già esistenti per dare continuità alla produzione di materiale indispensabile in particolare per la ricostruzione post sisma 2016”. “È evidente l'esigenza di materiali in tutta la regione – ha continuato l’assessore – se si pensa oltre alla ricostruzione anche al post alluvione e alle tante opere pubbliche che stanno partendo e che necessitano ovviamente di queste tipologie di materiali. Spesso occorre reperirli fuori regione se non addirittura all'estero. In questo modo, si consente alle cave in attività di poter proseguire le escavazioni e a chi ha esigenze di materiali di poterli reperire all'interno della nostra regione con un risparmio complessivo in termini di costi e con vantaggi in termini di tutela del contesto ambientale”. “Un'altra specificità di questa di questa legge - ha proseguito Aguzzi – consiste nell’incentivare l’utilizzo dei materiali estrattivi di scarto. Quel materiale può essere ugualmente commercializzato per usi di minor pregio ma comunque di utilità e in grado di generare maggiore economia su tutto il territorio regionale”. Con le modifiche ci si propone infine di: rafforzare l’utilizzo dei materiali di recupero alternativi a quelli estrattivi per limitarne il consumo e prolungare la vita della attività estrattive esistenti; razionalizzare i ruoli degli enti pubblici coinvolti nella pianificazione ed autorizzazione delle attività estrattive; allineare le procedure autorizzative con le norme statali sopraggiunte in materia di SUAP e Conferenze di Servizi; modificare gli elaborati che dovrà contenere il Piano regionale della attività estrattive rendendolo più chiaro negli indirizzi e nei vincoli; passare dal catasto delle cave a un sistema informativo delle attività estrattive.