Il futuro del sistema economico delle Marche, in particolare quello portuale, si gioca sulla capacità di dare risposte concrete in cui è decisivo il fattore tempo: è la riflessione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli intervenuto questa mattina ad Ancona al forum ‘Il futuro dell'Adriatico - Tra Geopolitica e Clean Energy’, un confronto tra i principali stakeholder della portualità e dell’economia del mare. Due le sessioni, ‘Il porto e l’industria, alleanza al servizio dello sviluppo’ e ‘La forza diffusa del porto: merci, traghetti, crociere’, dell’evento organizzato dal Secolo XIX e ospitato nella sede dell'Autorità di sistema Portuale del mare Adriatico centrale al porto di Ancona.“L'economia del mare è fondamentale per una regione che si affaccia nel mare Adriatico e che può avere un ruolo decisivo anche nel Mediterraneo con la città portuale legata ad una grande tradizione che va proiettata nel futuro” ha detto Acquaroli. Perché l’economia che muove il porto di Ancona è fondamentale anche al di là del perimetro della città, con eccellenze di rilievo internazionale. Competitività del sistema e credibilità del progetto che insiste sul porto di Ancona sono i due fattori più importanti e che camminano di pari passo. Dal piano regolatore, che risale al 1988, di fatto è cambiato tutto, è cambiata la società, le tecnologie, le esigenze. Dobbiamo quindi mettere in campo una strategia complessa di adeguare le istanze del porto a quelle della città e alle nuove dinamiche dei mercati. Questo si fa solo attraverso una visione chiara e una pianificazione che significa restituire un progettualità, delle risposte, delle certezze. Si tratta di una strategia che va condivisa con tutti gli enti coinvolti, il sistema dell’Autorità portuale, la Regione, il Comune e il Governo centrale, in un comune gioco di squadra”."In questi anni abbiamo destinato investimenti rilevanti per dare risposte che erano attese da decenni – ricorda il presidente – è necessario correre sulla direttrice dello sviluppo: fra qualche giorno parte il cantiere dell’Ultimo Miglio, opera per noi fondamentale perché dà una prima grande risposta alla sostenibilità tra porto e città e al collegamento con la viabilità principale. E' necessario correre con il nuovo piano regolatore, perché la penisola è fondamentale per ricostruire il rapporto tra città e porto, per rilanciare una sfida e dare certezze ai progetti futuri. E avanti con il raddoppio Statale 16. Obiettivi che possono portare l’economia del porto anconetano e quella marchigiana ad essere all’altezza delle aspettative e di un futuro sereno. Vicino al porto insiste un aeroporto e l’interporto, c’è la possibilità di creare attorno a queste infrastrutture, collegate ad autostrada e ferrovia, una visione extraregionale. Forti della nostra storia, vogliamo dare risposte in tempi brevi al territorio e alle imprese che garantiscano occupazione e competitività. Risposte all’altezza della sfida dove il tempo è un elemento fondamentale anche in questo contesto di cambiamenti geopolitici”.
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