A chiusura del Salone, un resoconto che traccia le linee della programmazione culturale regionale. ‘Marche e parole’ è il claim della Regione al Salone Internazionale del Libro di Torino alla XXXVII edizione incentrata sul potere delle parole. L’elenco di parole nel totem all’ingresso dello stand, da paesaggio a mare, montagne e infinito, borghi, artigianato, poesia, tradizione, arte, fare, teatri, benessere “evoca la moltitudine di elementi di valore che caratterizzano la nostra regione al plurale”, ha dichiarato l’assessore alla Cultura Chiara Biondi. Uno stand di grande impatto visivo e simbolico che raddoppia di fatto la sua superficie rispetto a quella dell’anno precedente e che, attraverso la ricostruzione di piazze e teatri marchigiani, ha trasformato lo spazio espositivo in un vero e proprio ambiente immersivo, capace di far sentire i visitatori parte integrante dei luoghi stessi. “Attraverso un fitto calendario di incontri, oltre settanta eventi, cinquanta ospiti, presentazioni e testimonianze, libri, autori, progetti, è stata delineata l’identità culturale delle Marche. A susseguirsi voci autorevoli e nuove narrazioni hanno intrecciato memoria e innovazione, poesia e scienza, arte e spiritualità. Dalla valorizzazione dei piccoli borghi alla candidatura Unesco dei teatri, dalle imprese creative al patrimonio naturalistico, ogni appuntamento a Torino ha regalato momenti interessanti ed emozionanti, un invito a scoprire o ri-scoprire una regione ricca di storie e visioni. Vivace l’editoria marchigiana presente così come il nostro importante ed efficiente sistema bibliotecario che nelle Marche permette di fatto la lettura gratis per tutti. A ribadire come la cultura marchigiana sia viva, inclusiva e in continuo dialogo con il mondo” spiega Biondi.Tra gli eventi, ‘Cultura e creatività. Le imprese culturali e creative’, nel corso del quale sono stati presentate le azioni più innovative delle politiche culturali regionali, frutto di un lavoro condiviso con l’Osservatorio della Cultura. “Un punto di riferimento autorevole che in questi anni ha affiancato la Regione nell’individuare strategie efficaci per valorizzare il nostro straordinario patrimonio – aggiunge l’assessore – Con oltre 51 milioni di euro investiti, reti museali sempre più forti, progetti ambiziosi come la candidatura Unesco dei Teatri storici e una nuova visione che integra la cultura con le imprese e le attività produttive, stiamo dando forza e identità ai territori. La cultura, infatti, è anche economia, occupazione e motore di sviluppo del nostro territorio. Del resto, aggiunge, la creazione della Direzione Attività Produttive, Imprese e Cultura rappresenta una novità tra le Regioni italiane, dove la cultura è associata e si integra alle attività economiche. Ciò riafferma il concetto che non solo la cultura è ‘saper fare’ e ‘produzione’ ma è anche un’attività economica che produce impatti finanziari e soprattutto occupazionali”. Una visione di integrazione territoriale, ribadita nel corso dell’incontro ‘Le Marche in rete. I direttori raccontano’, vede la filosofia della rete utile a promuovere e disseminare la cultura nelle comunità, in una regione che si caratterizza per la pluralità e la ricchezza diffusa. “Una gestione in forma aggregata, comune e in misura di rete permette di dare forza ai contenitori culturali e favorisce una migliore fruizione dando occupazione”. Il dialogo con i Direttori delle nuove reti museali ha quindi decantato un esperimento coraggioso e lungimirante per una gestione strutturata e associata degli istituti e dei luoghi della cultura come volano per una più efficace e qualificata fruizione del patrimonio culturale. E’ un esempio di rete culturale il Consorzio Marche spettacolo, obiettivo che si prefigge dal 2011 mirando ad un ramo dello spettacolo dal vivo marchigiano coeso e competitivo in ottica nazionale e internazionale. Un’attività che cresce riunendo ad oggi circa 50 soci per un comparto che offre servizi e continua a perseguire i propri obiettivi fornendo opportunità di sviluppo ai propri Consorziati, adattandosi alle necessità di un settore in costante mutamento. Il Consorzio, inoltre, promuove le singole attività dei propri associati. Ed ha creato una piattaforma per la programmazione di tutti gli spettacoli nelle Marche per l’estate 2025.Le Marche della cultura sono anche cinema, teatro, poesia: elementi costitutivi di una terra straordinaria raccontanti al Salone da testimonial d’eccezione come Dante Ferretti, Alessandro Preziosi e Natasha Stefanenko. Tre volte premio oscar, Ferretti è stato ospite nello spazio a lui dedicato con la presentazione di ‘Marche d’Autore Infinito Adriatico’, il racconto intimo del profondo legame di un grande maestro del cinema con la propria terra d’origine, intrecciando ricordi, arte e radici. Culla di scenografia, le Marche dal ‘600 ad oggi sono terra di grandi scenografi. Nel panel dedicato alla candidatura a Patrimonio UNESCO del sistema dei teatri condominiali dell’Italia centrale tra XVIII e XIX secolo, ‘La magia dei teatri marchigiani’, l’attore Alessandro Preziosi ha raccontato la sua esperienza: “Con i teatri delle Marche ho avuto il mio battesimo in termini di bellezza. I teatri marchigiani hanno la grande forza di evocare una storia incredibile. Sono autenticamente legato alle esperienze che ho fatto lì”. Tra le iniziative, l’assessore ha ribadito l’importanza di TeatrinFesta, la nuova manifestazione che intende valorizzare in maniera ancora più efficace il prezioso patrimonio di teatri realizzata dalla Regione in collaborazione con AMAT, FMC Fondazione Marche Cultura e FORM. Ospite allo stand Natasha Stefanenko, autrice del libro ‘Dalle Marche con amore’, una guida personale che conduce il lettore nel cuore della regione attraverso aneddoti ed esperienze di vita. Una testimonianza e una storia di scoperta, adattamento e amore per una terra che l’ha accolta. “Ho due cuori, uno russo e un altro italiano… marchigiano!” ha detto, una terra meravigliosa di cui vorrebbe, attraverso il libro, far innamorare anche gli altri. Alla poesia e i linguaggi ad essa collegati è dedicata la quinta edizione del Festival Marchestorie ‘Marche il dono dell’Infinito’ con Davide Rondoni e Paolo Notari direttori artistici. Dopo il successo dell’anno scorso con veste rinnovata, si ripete la stessa modalità con un bando rivolto ai Comuni e alle Unioni di Comuni che possono presentare la domanda singolarmente o in rete. “Raccontando la regione attraverso la poesia e i grandi poeti perché le Marche sono poesia” sottolinea Biondi. E poi la danza, con l’appuntamento ‘Danzare le Marche, tra scene e libri’, dove è emersa la vivacità di un panorama ricco di eventi animato da AMAT – tra cui quest’anno primeggia la NID Piattaforma internazionale della danza italiana – e di iniziative editoriali specificatamente dedicate a storia e presente della danza.
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