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15/01/2013

FIRMATA INTESA TRA REGIONE E PARTI SOCIALI SUGLI AMMORTIZZATORI IN DEROGA 2013. LUCHETTI: 15 MILIONI PER ORA LE RISORSE DISPONIBILI, MA SARANNO SUFFICIENTI PER POCHI MESI

Sarà operativa fra pochi giorni l’intesa istituzionale territoriale recentemente sottoscritta tra Regione – Assessorato al Lavoro, Sindacati e Associazioni imprenditoriali sugli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2013. “ Abbiamo dato continuità ad una misura già attivata nel 2012 – ha spiegato l’assessore Marco Luchetti –confermando i due strumenti classici di intervento di sostegno al reddito di lavoratori di aziende in crisi che non fruiscono degli strumenti ordinari, vale a dire la Cassa Integrazione in deroga per un massimo di 1038 ore annue per dipendente e la mobilità in deroga modulata sulla base delle recenti riforme del lavoro. Uno strumento concordato che ci consentirà di far fronte per alcuni mesi alle richieste purtroppo in aumento. Le risorse disponibili infatti - tutte statali come ha stabilito la legge Fornero, non più integrate cioè dalle Regioni con il FSE – ammontano a 15 milioni di euro per le Marche ed è in sostanza un acconto che non copre le necessità dell’intero anno. In ogni caso – ha proseguito Luchetti- con tale accordo, la Regione , nonostante non abbia l’obbligo di attivare percorsi di riqualificazione per i lavoratori che usufruiscono di tale sostegni, si è impegnata a valutare la possibilità di avviare azioni di politiche attive per i lavoratori sospesi.” Sulla base dei dati storici, si prevede che la copertura finanziaria (650 milioni per tutte le Regioni italiane, questa l’assegnazioni decisa nella Conferenza permanente Stato-Regioni) possa fronteggiare le richieste, contando anche sull’integrazione di 200 milioni di euro a seguito dell’approvazione della legge di stabilità 2013. Nella riunione per la firma con Confindustria,CONFAPI Confartigianato,CNA, CLAAI, CONFCOMMERCIO, CONFESERCENTI, CONFCOOPERATIVE, AGCIMARCHE, CONFPROFESSIONI,ABI, CGIL, CISL, UIL, presenti anche i rappresentanti dell’INPS e dell’EBAM, è stata approvata una guida che regolamenta le procedure per assegnare i sostegni. Per la CIG IN DEROGA possono presentare richieste le aziende di qualsiasi settore produttivo, che sono escluse dall’utilizzo degli strumenti ordinari di sostegno al reddito dei lavoratori. Quindi aziende artigiane, a prescindere dal numero dei dipendenti, aziende industriali al di sotto dei 15 dipendenti subordinatamente all’esaurimento degli strumenti ordinari, imprese cooperative, aziende e associazioni del terziario, e dei servizi, dello spettacolo, le aziende del commercio e del turismo con meno di 50 dipendenti, studi professionali. Le categorie di lavoratori che possono usufruire delle misure sono operai, quadri, impiegati, apprendisti,lavoratori assunti a tempo determinato, lavoratori somministrati, lavoratori a domicilio;soci delle cooperative con rapporto di lavoro subordinato, lavoratori con contratto di inserimento. Anche le aziende industriali con un numero di dipendenti compreso tra 16 e 100 possono accedere alla CIG in deroga fino al limite di 2 milioni di euro purchè abbiano esaurito il periodo massimo di CIG Ordinaria, non possano accedere alla CIGS prevista dalla legislazione vigente perché hanno già usufruito di 12 mesi per crisi aziendale; o la crisi che investe l’azienda non consenta di rispettare l’intervallo previsto dalla legge tra due istanze di CIGS con causale crisi aziendale, o con la necessità di superare il quinquennio di legge che rappresenta il limite massimo e complessivo di 36 mesi di ammortizzatore sociale concedibile, o ancora, aver una parte di personale escluso da contratti di solidarietà difensivi. Sulla MOBILITA’ IN DEROGA a favore dei lavoratori che hanno subito un licenziamento collettivo, connesso a riduzione, trasformazione o cessazione di attività di lavoro nel periodo 01/01/- 31 /12/ 2013, l’accordo prevede l’applicabilità delle misure a condizione che siano esclusi dal trattamento di mobilità ordinaria (legge 23 luglio 1991 n. 223)e dal trattamento previsto dalla cosiddetta riforma Fornero, denominato ASPI (assicurazione per l’impiego per dipendenti con anzianità contributiva di minimo due anni) e mini-ASPI (precari rimasti senza lavoro). Per ampliare l’informazione sulle procedure da seguire la Regione Marche ha messo a disposizione un numero verde 800155085 e una casella di posta infoanticrisifse@regione.marche.it. (ad’e)