La Giunta regionale, su proposta del Presidente Gian Mario Spacca, ha approvato lo schema di protocollo dintesa tra la Regione e la Conferenza Episcopale Marchigiana per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali di proprieta` degli enti e delle istituzioni ecclesiastiche. In base allaccordo, Regione e Conferenza Episcopale Marchigiana si impegnano a svolgere, ciascuna per la sfera di propria competenza, unazione congiunta di tutela, recupero, inventariazione, catalogazione, valorizzazione, fruizione e incremento dei beni culturali mobili e immobili, compresi gli archivi, le biblioteche, i musei e le raccolte di arte sacra. Si istituisce anche una Commissione Paritetica tra Regione e CEM per il confronto e la definizione di iniziative comuni. Il protocollo dintesa sara` sottoscritto dal presidente della Regione Gian Mario Spacca e dal presidente della Conferenza Episcopale, Monsignor Luigi Conti, dopo il decreto di ricognizione della Santa Sede.
Si rafforza la collaborazione tra la Regione Marche e la CEM - ha spiegato il presidente Spacca - per attivare progetti e iniziative di comune interesse. Si individuano, nel rispetto della distinzione dei ruoli e delle specifiche competenze, obiettivi e linee di intervento comuni su progetti di salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali appartenenti agli enti e alle istituzioni ecclesiastiche: un insieme di opere ricche ed estremamente varie che costituisce gran parte del patrimonio storico-artistico delle Marche.
Il protocollo prevede che per garantire una piu` efficace collaborazione nellindividuazione dei programmi da realizzare, e` istituita una Commissione paritetica composta, oltre che dai Presidenti della Regione e della CEM, da 8 membri, 4 designati dalla Regione, 4 dalla Conferenza, che restera` in carica fino al termine della legislatura. Avra`, tra laltro, il compito di valorizzare gli itinerari religiosi, promuovere le celebrazioni e le manifestazioni particolari, organizzare corsi di formazione e aggiornamento per operatori laici sul significato culturale e religioso delle opere darte contenute nelle chiese.
Di rilievo le disposizioni sulla sicurezza dei beni culturali maggiormente esposti al rischio di furti, degrado e abbandono:a tal fine, le parti si impegnano, secondo le rispettive disponibilita` finanziarie, a realizzare adeguate misure di protezione, con particolare riguardo agli edifici aperti al culto. Le parti garantiscono il reciproco accesso alle relative banche dati secondo modalita` da concordarsi. La Regione partecipera` al finanziamento dei progetti con le risorse indicate nelle leggi di settore, promuovendo anche la partecipazione finanziaria delle Province, dei Comuni e dei soggetti pubblici e privati. Forme, modi e tempi degli interventi da attuare saranno concordati sulla base di programmi annuali e pluriennali.
|