“Da una bellissima regione come le Marche, che conosco già per alcune visite di piacere e dove ho trovato lealtà e senso di collaborazione, mi piace lanciare due proposte concrete per attuare la riforma federalista, che anticipo da qui e che saranno sottoposte domani nel corso del secondo incontro tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e i presidenti di Regione.” Così il ministro per gli Affari regionali, On. Enrico la Loggia nella conferenza stampa congiunta con il Presidente D’Ambrosio, seguita all’incontro con l’esecutivo regionale.
Dopo aver espresso al presidente della Regione i sentimenti di stima e di lealtà instauratisi fin dalle prime riunioni della Conferenza Stato-Regioni, La Loggia ha detto che “per arrivare ad un percorso condiviso per l’attuazione del Titolo V della Costituzione, occorre affermare, in primo luogo, il principio di “cedevolezza”, in base ad una logica di natura pattizia tra Stato e Regioni. Sino a quando cioè, le Regioni non avranno legiferato in una determinata materia, sarà lo Stato a farlo per non lasciare vuoti legislativi ed evitare un’assenza di riferimento per i cittadini; non appena le Regioni avranno disciplinato le diverse materie, la legge statale “cederà” il passo alla legislazione regionale.” Questo modo di operare - secondo la Loggia- comporterà diversi vantaggi: innanzitutto un miglior servizio a cittadini, non sostenere ulteriori spese per i ricorsi giurisdizionali e, non ultimo, ridurre dell’80% il contenzioso che grava sulla Corte Costituzionale per conflitti di legittimità e di competenza. La seconda proposta del Ministro è quella che si ispira ad un principio del diritto civile. Una “caparra confirmatoria” per il trasferimento di fondi statali alle Regioni, previsto dalla stessa riforma costituzionale. “Quando si è accertato che una determinata materia- ha spiegato il Ministro- è di competenza esclusiva della Regione, lo Stato dovrebbe riconoscere una sorta di anticipo per “confermare”, appunto, un impegno finanziario che sarà poi compiuto nell’arco di 3 o 4 anni. “ “Se domani – ha aggiunto La Loggia- dalla riunione con i presidenti regionali uscisse confermata questa linea, potremmo dire di aver fatto un buonissimo passo avanti nella condivisione e nella costruzione di un percorso comune.”
“Sono due proposte condivisibili che provengono da un convinto federalista”, ha dichiarato il presidente D’Ambrosio, dopo aver sottolineato la sensibilità di La Loggia verso i problemi delle regioni e averlo ringraziato per aver scelto di conoscere da vicino la realtà marchigiana. “Una buona linea di partenza-, ha proseguito il Presidente- che potrebbe evitare futuri conflitti e che, con un primo trasferimento di risorse- il problema più impellente nella fase attuale- aiuterebbe le regioni a lavorare in maggiore tranquillità, senza “gare” a chi arriva primo a legiferare…Fondamentale sarà poi accordarsi sulla quantificazione delle risorse da trasferire, anche per dare concretezza al federalismo fiscale . Comunque quello di oggi è già un segnale forte per lavorare domani con una convinta volontà di collaborazione”.
E i punti divergenti fra D’Ambrosio e la Loggia? “Sicuramente – ha detto D’Ambrosio- la mia convinta adesione ad un federalismo solidale ed un altrettanto forte perplessità sulle ipotesi di “devolution” che innesca un federalismo competitivo, perché il federalismo, o serve a migliorare la vita ai cittadini o è dannoso.“
Secondo La Loggia, bisogna intendersi sul significato di competitivo, non sempre con un’accezione negativa. Il Ministro ha sostenuto che vi sarebbe un maggior controllo sociale dal momento che i cittadini potrebbero confrontare l’azione di altre regioni e di qui una “gara” per l’efficacia, senza essere destabilizzante su settori cruciali come la sanità , la scuola, la polizia locale. “ “Secondo il presidente D’Ambrosio il controllo sociale sulla gestione della cosa pubblica “è uno dei cardini del federalismo e non viene meno con il federalismo solidale, anzi. La devolution invece, non solo implica spinte separatiste, ma in questa fase si porrebbe come “riforma della riforma” e quindi come ulteriore elemento di complicazione, sicuramente dal punto di vista tecnico e non certo necessario in questo momento.”
Il Ministro La Loggia ha poi concluso riassumendo in tre punti chiave il cammino verso un federalismo compiuto: l’attuazione della riforma del Titolo V; una fase di restyling della riforma e la devolution. “ (ad’e)
|