Per la prima volta le Regioni italiane si sono confrontate con il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi. L’incontro è avvenuto a Palazzo Chigi, dove Berlusconi ha presieduto la Conferenza Stato-Regioni-Città.
Al centro della discussione: come costruire relazioni di leale collaborazione tra Governo, Regioni e Autonomie.
Berlusconi ha esordito affermando che l’entrata in vigore della riforma federalista pone problemi e difficoltà che vanno affrontati insieme. Non ci sono, peraltro, norme transitorie. Questa legge – ha aggiunto – è un passo intermedio verso l’introduzione della devolution, che la maggioranza è impegnata a realizzare, sorretta dai numeri necessari per farlo. Naturalmente, su questo tema, sarà aperto il confronto con Regioni e Autonomie. Il capo del Governo, dopo aver riconosciuto che possono sorgere problemi di interpretazione sulle leggi già varate e su alcune in itinere, come la Legge Obiettivo (accelerazione delle opere pubbliche strategiche), ha invitato a collaborare, in modo da dare al Paese le infrastrutture indispensabili per rilanciare lo sviluppo. Ha inoltre riconosciuto che, per stabilire rapporti proficui, occorre un tavolo di lavoro continuativo e la proposta della Cabina di regia avanzata dalle Regioni è stata accettata dal governo. Ora essa va costruita materialmente.
Berlusconi ha, infine, auspicato che tra Governo, Regioni e Autonomie possa nascere un vero e proprio patto, da poggiare sulla comprensione reciproca e sulla messa a disposizione di progetti utili per migliorare la vita dei cittadini.
Il presidente Ghigo, che coordina il lavoro delle Regioni italiane, ha espresso soddisfazione per le dichiarazioni di Berlusconi, le quali accolgono, in particolare, il progetto della Cabina di regia come strumento politico per sciogliere i nodi politici ed evitare la conflittualità tra le istituzioni. “La riforma del titolo V della Costituzione – ha sottolineato – è di grande portata e c’è bisogno di un tempo non breve per approfondirla ed applicarla”. Pur riconoscendo l’urgenza di alcune opere pubbliche strategiche, Ghigo ha ribadito che la Legge Obiettivo è anticostituzionale e che le Regioni sono disponibili a verificare forme normative per superare questo scoglio.
Il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, è intervenuto nella discussione subito dopo Ghigo, mettendo in rilievo che l’idea della Cabina di regia è positiva purché sia un pensatoio politico e non un semplice strumento tecnico. Essa, inoltre, non deve rallentare le decisioni e va utilizzata soprattutto per non scardinare la riforma federalista.
“Per lavorare insieme – ha concluso D’Ambrosio – occorrono chiarezza, rispetto reciproco dei ruoli politici e unità d’intenti. Tutti abbiamo bisogno di opere pubbliche e infrastrutture - e le Marche, da questo punto di vista, sono carenti – ma la Costituzione va rispettata. È, pertanto, necessario individuare una strada che possa contemperare giuste aspirazioni e legalità”.
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