La Regione Marche anticipa i rimborsi dello Stato per i danni subiti a seguito di trasfusioni e vaccinazioni. La Giunta regionale ha disposto l’iscrizione in bilancio di 25 miliardi di lire, in attesa del saldo da parte del governo centrale. La delibera, che modifica il bilancio regionale, è stata inviata in Consiglio e verrà pubblicata sul Bollettino ufficiale.
Attualmente sono circa 350 i marchigiani (alcuni deceduti) che hanno diritto all’indennizzo, sotto forma di risarcimento e vitalizio. Altri 216 hanno avviato le istruttorie presso le Aziende sanitarie e le Commissioni mediche per farsi riconoscere il diritto, che maturerà, però, negli anni a seguire.
Di queste 350 persone, 54 hanno già ottenuto il rimborso dalla Regione, per un importo complessivo di 4 miliardi e 247 milioni. Restano da liquidarne 296, per le quali è stato stimato che occorrano i 25 miliardi iscritti in bilancio regionale, che consentiranno di riprendere i pagamenti avviati.
Quella dei rimborsi è una vicenda che si trascina da tempo. Competente a risarcire i malati era il ministero della Sanità. A seguito del decentramento introdotto con le leggi Bassanini, le attribuzioni sono passate alle Regioni. Le Marche (insieme a Toscane ed Emilia Romagna) sono state tra le prime regioni ad attivarsi ed hanno subito liquidato i fondi assegnati dallo Stato.
Fondi insufficienti, dal momento che una stima dei fabbisogni assegna alle Marche una quota di rimborsi di circa 29 miliardi e 296 milioni. Restavano, pertanto, “scoperti” i 25 miliardi che la Regione ora anticipa – come si legge a verbale della seduta della Giunta – per “dare risposta alla legittima aspettativa dei cittadini marchigiani aventi diritto”, che da anni attendono un risarcimento da parte del ministero della Sanità (numerose pratiche risalgono al 1995).
I rimborsi vengono riconosciuti (legge 210/92) alle persone “danneggiate irreversibilmente da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”. Il 95 per cento dei marchigiani interessati è stato colpito da epatite C (a seguito di trasfusioni con plasma infetto), il restante 5 per cento segnala patologie da vaccinazione e Aids.
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