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13/06/2001

MELAPPIONI AL MINISTRO SIRCHIA: NON SI SOSTITUISCE L'UNIVERSALITA' DEL SERVIZIO CON LE ASSICURAZIONI

“La proposta del nuovo Ministro della Sanità, Girolamo Sirchia, è semplice: siccome il Servizio Sanitario Nazionale costa, provoca problemi ai bilanci pubblici, allora non lo facciamo più. Insomma la proposta è “buttiamo via il bambino con l’acqua sporca”, invece che studiare insieme i percorsi per superare le difficoltà che esistono. Mi auguro che Sirchia stia parlando a titolo personale e non interpretando la volontà del Governo. In ogni caso diciamo subito che le Marche non ci stanno, non ci stiamo a ritornare indietro rispetto ad un percorso lungo e difficile, che ha portato al SSN e che si è arricchito con la riforma dello Stato in senso federalista. Ci opporremo e eserciteremo tutta la nostra forza e i nostri margini di autonomia, non dimenticando certo che è lo stesso dettato costituzionale, e non solo la riforma federalista, ad assegnare alle Regioni un ruolo determinante sulla Sanità. Il Ministro non può pensare di portare qui il modello lombardo. E, comunque, non sarà proprio questo Governo a mettere in discussione la vocazione federalista delle Marche, quando quella lombarda è stata difesa così strenuamente. Meno welfare, ingresso del sistema assicurativo, privatizzazione, insomma un’alternativa al “sistema universale” e alla globalità delle garanzie: un modello che non si sposa assolutamente con le scelte fatte dalla Regione e che rischia di minare profondamente quell’equilibrio, che abbiamo nelle Marche, tra welfare e sviluppo, che è poi il segreto che rende la nostra regione così interessante anche per gli osservatori economici e sociologici. L’universalità dell’accesso al servizio sanitario è uno dei principi ispiratori della Riforma, irrinunciabile, e non come dice il Ministro solo per i gravi indigenti. Pensare che il sistema assicurativo possa garantire contro i rischi della malattia cronica appare estremamente grave e scatena forti preoccupazioni sulla necessità di concreti e pesanti interventi dalle famiglie di questi ammalati. Lo ripeto, mi auguro che abbia parlato a titolo personale, ma certo non è stato un buon inizio. Un inizio inopportuno e che pecca comunque di presunzione.”