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06/02/2001

ACCORDO REGIONE-LIQUIGAS. LO SPOSTAMENTO AVVERRA’ ENTRO IL 1 GIUGNO DI QUEST’ANNO

Passo in avanti nelle procedure per lo spostamento della Liquigas, lo stabilimento per il deposito e l’imbottigliamento del gpl a poche centinaia di metri dalla Raffineria Api, dal centro abitato di Villanova, dalla SS16 e dalla linea ferroviaria Ancona-Roma. Un primo accordo-quadro si era raggiunto l’11 gennaio scorso, quando nel corso di un incontro con le parti interessate si era concordato sulla data dello spostamento fissata per il 1 giugno 2001, dopo di che si decise che il coordinamento venisse svolto dalla Regione e si diede incarico ad un apposito gruppo di lavoro (oltre alla Regione, i Comuni che fanno parte dell’area ad elevato rischio, il presidente del CTR, l’Arpam e il Ministero dell’Ambiente) di vedere le modalità di questo spostamento. Oggi, nel corso di un incontro tra Regione e Liquigas – presente l’architetto Antonio Minetti dirigente del Servizio Ambiente, il direttore generale della Liquigas Paolo Dal Lago, insieme a tutti gli altri interlocutori - si è ribadito che lo spostamento ci sarà nei tempi fissati presso uno stabilimento già esistente in provincia di Ancona, verranno salvaguardati i livelli occupazionali e la Liquigas metterà a punto tutti gli strumenti in grado di garantire la sicurezza per il periodo di permanenza nella sede attuale. Il rispetto dei tempi è certo – ha detto il rappresentante della Liquigas – anzi, entro il 1 marzo cessa l’attività di imbottigliamento. L’intesa formale con la Regione si farà entro il mese di marzo, ma già alla fine di febbraio tutti gli accordi con l’azienda che ospiterà gli impianti Liquigas saranno a punto. Per questa delocalizzazione sono già stati stanziati 2 miliardi. Si tratta di fondi che fanno parte dell’Accordo di Programma firmato dalla Regione e dal Ministero già nel novembre 1999. E’ bene ricordare che quello fu il primo concreto intervento dopo l’incidente dell’agosto dello stesso anno. Ricapitolando, i 4 miliardi che il Ministero mise a disposizione della Regione sono stati così ripartiti. Successivamente, con delibera del marzo dell’anno scorso, il Consiglio regionale ha individuato l’area di Falconara come “ad elevato rischio ambientale”, il primo caso in Italia dove la responsabilità ga capo alla Regione. - 700 milioni per studi per il piano di risanamento: per il lavoro che dove svolgere l’ARPAM (accordo già siglato), per quello che deve fare l’ENEA (conclusa la fase tecnica si deve firmare a giorni l’accordo) e altri fondi per uno studio socio-economico dell’area; - 2 miliardi per la delocalizzazione della Liquigas; - 1 miliardo e 300 milioni per incrementare le condizioni di sicurezza della popolazione e le vie di fuga. Una prima tranche di questo stanziamento è già stato destinato al Comune di Falconara per tre interventi sulle vie di fuga e per un progetto di informazione della cittadinanza. “Un atto concreto – ha detto l’assessore Ottaviani – per la sicurezza di tutta l’area. Abbiamo voluto che la definizione di questo atto importante avvenisse nel corso della Conferenza nazionale perché, accanto alle importanti riflessioni di ordine generale, si facciano anche significativi passi in avanti rispetto a quella che è la nostra principale emergenza. I cittadini di Falconara, ma non solo loro, non si devono sentire soli, devono sapere – ha aggiunto – che il piano di lavoro che ci siamo dati sta marciando con i tempi stabiliti.”