Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
10/01/2000

PEDEMONTANA-TRATTO CERRETO D'ESI-MUCCIA. UNO STUDIO PER L'INSERIMENTO AMBIENTALE

Individuare preliminarmente il tracciato a minor impatto ambientale del tratto Cerreto d’Esi- Muccia nell’ambito dell’Asse pedemontano. E’, in sintesi, il contenuto dell’incarico che la giunta regionale ha affidato alla società “RISI- Ingegneria dell’Ambiente” per l’elaborazione di uno studio di inserimento ambientale che comporterà una spesa di 90 milioni. L’accordo di Programma Quadro per la viabilità, sottoscritto da Regione Marche , ministeri del Tesoro e Lavori Pubblici e ANAS nell’aprile 99, in attuazione dell’Intesa istituzionale per il rilancio delle zone colpite dal sisma, prevede la copertura finanziaria di 6 miliardi destinati alla progettazione dell’intero tratto Cerreto d’Esi – Muccia che la Regione e l’ANAS dovranno redigere entro il 2000. Lo stesso Accordo prevede anche la realizzazione delle opere di un primo lotto funzionale (125 miliardi) da individuare in base al progetto. “Acquisite le risorse finanziare- ha spiegato l’assessore regionale ai Trasporti, Edoardo Mentrasti- è indispensabile ora procedere alla scelta del tratto individuato come prioritario, per consentire, nel più breve tempo possibile, di svolgere la gara per l’affidamento della progettazione definitiva sulla base di elementi certi e condivisi.” La società RISI di Lamezia Terme (CZ), che ha già maturato una notevole esperienza nel settore specifico della valutazione ambientale di infrastrutture viarie complesse ( autostrada Salerno - Reggio Calabria, ponti ferroviari, ponte sospeso sullo stretto di Messina, statale Ionica) dovrà quindi selezionare un corridoio di tracciato e una tipologia di strada a minor impatto ambientale dell’Asse pedemontano nel tratto Cerreto d’Esi-Muccia, compresi gli allacci alla SS 76 in comune di Fabriano a nord e con la SS77 in prossimità del bivio Maddalena e Sfercia a sud. La prima fase dello studio, la ricognizione dei dati, terrà conto della base demografica del bacino di utenza interessato alla realizzazione dell’asse viario, le relazioni con i piani e i programmi territoriali dei diversi enti interessati ( comuni, province e Regione) e le implicazioni con i vincoli ambientali, archeologici e storico-culturali. Dopo la ricognizione e l’analisi dei dati di base, le altre fasi dell’indagine riguarderanno i flussi di traffico sull’attuale rete di collegamento viario del bacino interessato e il modello di previsione della mobilità e dei livelli di servizio sulla rete attuale e su quella futura con l’inserimento del nuovo tracciato. Lo studio di inserimento ambientale consentirà di disporre di un quadro di riferimento progettuale che sintetizzerà e illustrerà, anche attraverso supporti informatici avanzati, i risultati raggiunti per consentire l’utilizzo dei fondi disponibili entro un periodo contenuto. (ad’e)