A due anni di distanza dall’avvio del Distretto Culturale Evoluto (DCE), la Regione Marche fa il punto sulla sua attuazione, con il contributo di testimonianze e riflessioni di giovani, esperti, professionisti, imprese e istituzioni che fanno muovere la macchina organizzativa dei diciassette progetti già in corso di realizzazione, tredici di interesse regionale e quattro ad iniziativa e regia regionale per un investimento complessivo 5 milioni di euro. E lo fa in un convegno dal titolo “Il Distretto Culturale Evoluto delle Marche – Stato dell’arte e prospettive europee”, domani venerdì 27 novembre ad Ancona al Ridotto delle Muse a partire dalle 14.30 . Il programma dei lavori prevede l’apertura dell’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni e dell’assessora regionale alle Attività produttive e Politiche comunitarie, Manuela Bora. Seguiranno le relazioni introduttive del dirigente del Servizio Cultura, Turismo e Internazionalizzazione Raimondo Orsetti e della responsabile del progetto DCE Marche, Simona Teoldi. Spazio anche ai diretti protagonisti dei progetti con la presentazione di esperienze da parte di giovani e imprese impegnate nei progetti. Altro momento di confronto e riflessione in una conversazione condotta dal giornalista Martino Martellini con Iginio Straffi, Francesca Merloni, Fabio Renzi, Aldo Bonomi. Infine, le conclusioni del Presidente della Regione Marche , Luca Ceriscioli.
Se, come evidenzia il Rapporto Symbola 2015 sull’Industria culturale e creativa, le Marche si posizionano in testa alle classifiche delle Regioni con il 51,1% ( 37,3% la media nazionale) di quota di spesa turistica attribuibile all’attivazione culturale e due province - Pesaro-Urbino e Macerata – tra le prime italiane per incidenza di valore aggiunto e occupazione culturale - il Distretto Culturale Evoluto delle Marche è diventato il traino operativo tanto da occupare un capitolo a parte nello stesso Rapporto che lo definisce un modello per sinergia tra cultura e impresa locale. Una sfida, dunque, che promette di ridisegnare il panorama della cultura regionale nei prossimi anni ma anche dell’economia regionale.
Oltre 400 partner pubblici e privati hanno infatti deciso di aderire alla sperimentazione con almeno 150 azioni disseminate sull’intero territorio regionale che vanno dalla valorizzazione di beni culturali , allo sviluppo turistico alle applicazioni tecnologiche al sostegno alle start-up. Enti pubblici, Università, Centri di innovazione e trasferimento tecnologico, e per almeno la metà aziende profit e non profit fanno parte del partenariato con una progressiva e crescente propensione all’aggregazione di nuove imprese anche a fronte di collaborazioni non direttamente remunerate dal contributo, quanto piuttosto dalla possibilità di essere in rete e di fare sistema.
Altri numeri del DCE : la Rete di Partenariato
Comuni: 89 partecipazioni; Province e C.M.: 25 partecipazioni; Comunità Montane, Enti Parco e Riserve Naturali Regionali: 15 partecipazioni;Camere di Commercio: 7 partecipazioni; Università ed Istituti Superiori: 20 partecipazioni; Imprese: 129 partecipazioni; Associazioni: 90 partecipazioni. (ad’e)
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