La Regione ha presentato oggi, nel corso di un incontro del Comitato dello Sviluppo del Piceno, la bozza definitiva della delibera per l’area di crisi del Piceno. Erano presenti la vicepresidente Anna Casini e le assessore al Lavoro Loretta Bravi e alle Attività produttive Manuela Bora.
Il provvedimento, redatto dopo varie riunioni del Comitato che ha impostato insieme alla Regione le linee di azione con la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti (Provincia, Sindacati, Camera di Commercio, Confindustria), dimostra l’esistenza dei caratteri di crisi dell’area indicati nel decreto ministeriale. Si tratta di un procedimento articolato per il quale gli uffici regionali hanno raccolto dati ed elementi utili a descrivere i fattori di complessità della crisi e dell’impatto di questa sulla politica industriale nazionale, i suoi riflessi occupazionali, ma anche una proposta di massima per il Progetto di riconversione e riqualificazione industriale che sarà la base per la predisposizione degli interventi.
“Il governo della Regione Marche – spiega la vicepresidente Anna Casini - appena insediato, ha immediatamente preso contatto sia a livello politico sia a livello tecnico con il Ministero dello Sviluppo Economico per individuare il migliore percorso per arrivare alla definizione del decreto ministeriale che dichiari il Piceno area di crisi industriale complessa. Decreto determinante per poter utilizzare risorse anche nazionali con l’obiettivo di re-industrializzare il Piceno e creare le condizioni di un nuovo sviluppo economico ed occupazionale. Noi assessori stiamo quindi lavorando in squadra, in base alle nostre deleghe, senza perdere tempo e con l’unico obiettivo di arrivare quanto prima alla definizione dell’atto che dovrebbe approdare in giunta nel giro di due settimane. I contatti con il Ministero sono sempre stati costanti e si sono intensificati in queste ultime settimane al fine di dare un’accelerazione al percorso".
Ai sensi del d.m. 31 gennaio 2013 infatti, la procedura per il riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa viene attivata su impulso della Regione che deve appunto approvare un'apposita delibera. Nell’ambito di questo atto vengono inoltre definiti la strumentazione e le risorse regionali e nazionali attivabili attraverso la sottoscrizione dell’accordo di programma.
“Per quanto riguarda le risorse - continua Casini - l’intervento regionale si appoggerà sulle misure e sulle disponibilità finanziarie previste nell’ambito dei POR FESR e FSE. In particolare, oltre agli interventi di ricerca e innovazione, è previsto un apposito bando per la nascita e lo sviluppo delle PMI e per favorire la continuità d’impresa nelle aree di crisi. A queste misure si aggiungono poi altri interventi previsti dal POR FESR che riguardano la capitalizzazione delle imprese, il rafforzamento degli strumenti finanziari di garanzia per l’accesso al credito, l’attivazione degli investimenti territoriali integrati (ITI). Accanto alle misure del FESR la Regione assicura le azioni del FSE che vanno dalla formazione alle politiche attive per il lavoro agli interventi per il microcredito, nonché gli interventi, se ed in quanto compatibili del PSR. Una dotazione sia tecnica che finanziaria da parte della Regione del tutto consona alla gravità della situazione ma che, attraverso il riconoscimento della situazione di crisi getterà le basi per il rilancio dell’economia picena attraverso una strumentazione e collaborazione tra Stato e Regione che miri alla concentrazione sia tecnica che temporale degli interventi”.
|