Seconda tappa della campagna d’ascolto della Regione sul Piano di Sviluppo Rurale a Force. La vicepresidente e assessore all’Agricoltura Anna Casini, insieme ai tecnici del Servizio Agricoltura, ha incontrato sindaci e amministratori dell’Ascolano. Scopo della riunione, raccogliere indicazioni e suggerimenti per rendere i bandi del Programma di Sviluppo Rurale Marche 2014-2020, approvato in Consiglio Regionale lo scorso martedì 15 settembre, più aderenti alle esigenze dei territori in modo da impiegare nel migliore dei modi tutte le risorse a disposizione.
“Condivisione e partecipazione nel segno del metodo adottato dal presidente Ceriscioli, saranno i leit motiv di questa legislatura. Abbiamo presentato – spiega la Casini - le misure di maggiore interesse per le imprese agricole che verranno attivate per prime, entro fine ottobre: in particolare la misura a sostegno dell’insediamento dei giovani in agricoltura, quella a sostegno dell’agricoltura biologica e la misura che sostiene gli investimenti aziendali. I tempi record con cui il Psr è stato portato in aula, hanno permesso infatti alle Marche - insieme a Emilia Romagna, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Lombardia, Umbria e Molise – di essere tra le prime regioni ad avere disponibili i fondi Feasr (Fondo agricolo europeo per lo sviluppo rurale) per il proprio territorio: si tratta di 538 milioni di risorse da utilizzare entro il 2020. Risorse importanti per la nostra economia, che vogliamo utilizzare tutte. Per gli appuntamenti abbiamo scelto località dell’entroterra (Amandola, Force, Macerata Feltria, San Severino Marche e Monte San Vito) a testimonianza della grande attenzione riservata da questa giunta alle aree interne”. L’incontro è proseguito con un’illustrazione e un confronto sulle possibili strategie di aggregazione cui possono partecipare attivamente gli amministratori degli enti locali quali le filiere e i mercati locali, gli accordi agroambientali per la salvaguardia del suolo e la prevenzione del dissesto idrogeologico su scala territoriale. Per quanto riguarda lo sviluppo economico delle aree rurali (interventi Leader), una peculiarità del programma regionale è l’importanza assegnata alla programmazione effettuata dagli enti locali che potranno attivare, attraverso Progetti integrati locali, azioni nell’ambito del turismo, della cultura, dei beni ambientali, dei servizi, dei prodotti tipici. Infine sono state presentate agli amministratori le azioni di semplificazione amministrativa e procedurale che si intende porre in atto chiedendo, anche in questo caso, proposte e suggerimenti per migliorare, con l’apporto di tutti, l’efficacia dell’intervento pubblico.
Per quanto riguarda nello specifico le azioni in favore delle aree interne, il PSR concorre con agli altri fondi comunitari a sostenere gli interventi nelle prime 3 aree pilota individuate dalla giunta regionale con DGR 1126 del 6/10/2014, tra cui l’area interna pilota della provincia di Ascoli Piceno che si estende per 708 km2 ed è costituita da 15 comuni (*). Tra gli interventi finanziabili col PSR investimenti infrastrutturali nei centri storici e nei borghi rurali e gli investimenti nelle energie rinnovabili per la creazione di micro reti di distribuzione di energia da calore generati da biomassa locale.
*(Comunanza, Force, Montedinove, Montemonaco, Rotella, Acquasanta Terme, Arquata del Tronto, Castignano, Montegallo, Palmiano Roccafluvione, Carassai, Cossignano, Montalto delle Marche, Offida).
Il PSR in pillole - Le risorse del PSR Marche sono così distribuite: oltre 211 milioni di euro sono indirizzati alla competitività delle aziende agricole e alle filiere alimentari, quasi 218 milioni di euro alla tutela delle risorse ambientali e degli ecosistemi, a promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, alla prevenzione e la gestione dei rischi, quasi 95 milioni all’inclusione sociale e allo sviluppo economico delle aree rurali. Di particolare rilievo il sostegno al ricambio generazionale, con un premio che va dai 50.000 ai 70.000 euro assegnato ai giovani che si insediano per la prima volta in un’azienda agricola, cui viene offerta anche l’opportunità di accedere, in via privilegiata, a un “pacchetto” di altre misure. L’agricoltura biologica, attraverso la misura 11, può contare su 80 milioni di euro. Attenzione, nell’ambito della tutela dell’ambiente, è riservata anche alla salvaguardia del suolo e alla prevenzione del dissesto idrogeologico e delle alluvioni, con l’attivazione di interventi integrati su scala territoriale, denominati “accordi agroambientali d’area”. Da segnalare infine le risorse destinate allo sviluppo della banda ultra larga: 22 milioni di euro destinati ai comuni delle aree rurali in digital divide.
|