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17/09/2015

IL PREMIO NAZIONALE DI CULTURA ENOGASTRONOMICA " VERDICCHIO D'ORO" COMPIE CINQUANTANNI- A STAFFOLO IL 19 E 20 SETTEMBRE

COMUNICATO STAMPA N. 432 “Il piacer del vino è misto di corporale e di spirituale. Non è corporale semplicemente. Anzi consiste principalmente nello spirito.” Così Giacomo Leopardi nello Zibaldone descriveva il piacere del bere vino, una definizione che ben si addice anche alle finalità del Premio nazionale “Verdicchio d’Oro”, la manifestazione che si appresta a festeggiare una data speciale: compie infatti cinquant’anni…e non li dimostra. Nel tempo ha saputo mantenere alta l’attenzione su di sè, attraverso il legame con il territorio e soprattutto attraverso il coinvolgimento di personalità della cultura, del giornalismo e dell’enogastronomia che hanno fortemente creduto a questo Premio, accendendo un faro di interesse, mai spento. Tra tutti i prestigiosi partner e testimonial, da segnalare la lunga collaborazione con l’Accademia Italiana della Cucina, istituzione culturale delle Repubblica, che continua a promuovere il Premio in tutto il mondo. Staffolo celebrerà quindi dal 19 al 20 settembre nel suo centro storico una delle manifestazioni di cultura enogastronomica più longeve a livello nazionale, riservata a coloro che si sono distinti nella promozione e valorizzazione della cultura enogastronomica del nostro Paese. “Un anniversario importante – ha commentato l’assessore regionale al Turismo- Cultura, Moreno Pieroni- per una manifestazione che ha scelto già nel nome un simbolo delle Marche, il vino più premiato d‘Italia e per anni miglior vino bianco del mondo, per caratterizzare il valore della cultura locale, il patrimonio di capitale umano, sociale e aziendale che ruota attorno alla produzione di Verdicchio, i diversi saperi che si tramandano da secoli in questa zona delle Marche. Un vitigno antichissimo, radicato caparbiamente alla terra come sono i marchigiani, tanto che se non cresce nel suo terreno non dà il meglio delle sue qualità. Insomma, a significare il legame indissolubile tra questo vino e il suo territorio e tra questo prestigioso Premio e la valorizzazione culturale che non significa solo agricoltura e cucina, ma ambiente, storia ed eccellenze locali. Mi piace pensare, dunque, che insieme al Premio festeggeremo anche le Nozze d’oro con una comunità, quella del Verdicchio e auguro che questo traguardo venga doppiato per raggiungere il secolo di storia.” Nella 50° edizione la terna vincente scelta dalla giuria composta dal Sindaco di Staffolo , Patrizia Rosini e da Mauro Magagnini Coordinatore Territoriale dell’A.I.C. Marche, è quella composta da Franco Scaramuzzi, Giancarlo Gonizzi e Franca Marzioni. A loro l’importante riconoscimento per aver contribuito alla promozione del Verdicchio, dei prodotti tipici della nostra terra, diventando così ambasciatori del nostro territorio e delle Marche nel mondo. “Quando un prodotto, in questo caso il Verdicchio – ha affermato il sindaco di Staffolo, Patrizia Rosini - emerge in maniera così forte da permeare un’intera comunità, allora è del tutto naturale che la festa più importante sia ad esso dedicata e, nello stesso tempo, si crei un Premio che raccolga in una Giornata l’essenza della collettività. E se si tocca il mezzo secolo, è anche tempo di bilanci: il Premio è tra i più longevi del settore e deve avere un’ulteriore spinta per ambire a toccare altri traguardi. Crediamo che la formula adottata negli ultimi anni, cioè quella di indicare nella Terna di premiati anche un cuoco che della sua passione, arte e talento ha fatto una professione di successo, possa aumentare ulteriormente l’interesse attorno a questo evento, così come è mio auspicio premiare anche il vignaiuolo che possa diffondere la sua esperienza.” Maurizio Magagnini, ricordando la peculiarità di Staffolo,piccolo comune di 2300 abitanti con ben 16 cantine produttrici di un Verdicchio autoctono, ha sottolineato come il patrimonio storico, paesaggistico, artistico ed enogastronomico delle Marche abbia le potenzialità per diventare il principale fattore economico di crescita. Il Verdicchio d'Oro richiama ogni anno una qualificata presenza di personaggi del mondo della cultura, dell'arte e del giornalismo, italiani e stranieri. Negli anni scorsi si sono aggiudicati il Verdicchio d’Oro, fra gli altri, Ave Ninchi, Franco Fabrizi, Giovanni Goria, Milo Manara, Gianola Nonino, Sandro Vannucci, Willy Pasini, Davide Mengacci, Marcello Ticca, Mario Verdone, Antonio Lubrano, Luciano Onder, Neri Marcorè, Mauro Uliassi e molti altri. Il programma della cinquantesima edizione prevede nella prima giornata di sabato 19, oltre all’inaugurazione di una mostra di Orfeo Tamburi nella riaperta Collegiata di San Francesco, la presentazione di due volumi: un ricettario storico del 1804, eredità della famiglia Bartelucci di Staffolo e a cura di Ugo Bellesi e Tommaso Luchetti e un libro sui 50 anni di storia del Verdicchio d’Oro, entrambi editi da “Il lavoro editoriale”. Il Premio non si esaurisce nella cerimonia celebrativa, ma diventa un momento di riflessione e di confronto che ritrova nella formula del “simposio” lo spirito del convivio e della arguta conversazione. Anche quest’anno, domenica 20 settembre si svolgerà infatti, un convegno “Verdicchio d’Oro 50 anni: ricordi e obbiettivi raggiunti”, con Giovanni Ballarini - Presidente Onorario Accademia Italiana della Cucina; Franco Scaramuzzi già Presidente Accademia dei Georgofili; Giancarlo Gonizzi Storico della Gastronomia / Vicepresidente Musei Impresa; Marco Zanasi Docente Psicoterapia Università Tor Vergata di Roma; Franca Marzioni Chef Ristorante “Monti” di Roma; Giuseppe Benelli Presidente Premio “Bancarella ” Docente Filosofia del Linguaggio Università di Genova; Moderatore:Sandro Marani Delegato A.I.C. Ancona Conero. Al termine la premiazione e quindi l'Accademia Italiana della Cucina curerà il "pranzo accademico" per riassaporare i piatti della cucina tradizionale locale. (ad’e) Chi sono i premiati: Giancarlo Gonizzi – Biblioteconomo, si è dedicato alla libera professione nel campo della valorizzazione dei Beni Culturali, della storia locale, della storia d’impresa con particolare attenzione all’industria alimentare e alla cultura gastronomica. Vice Presidente di Museimpresa. Franco Scaramuzzi, già presidente dell'Accademia dei Georgofili dal 1986 al 2014, si batte da sempre perche' all'agricoltura sia riconosciuto il ruolo che merita nell'economia di un paese importante come l'Italia. Franca Marzioni, staffolana d'origine, chef e titolare da più di 40 anni della Trattoria Monti di Roma, una istituzione della ristorazione nella Capitale, offre rinomati piatti della tradizione culinaria marchigiana.