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29/07/2013

PUBBLICATO IL RAPPORTO ANNUALE RIFIUTI 2012

Sul sito della Regione Marche è stato pubblicato il “Rapporto annuale rifiuti 2012” con una novità di rilievo: un capitolo dedicato ai rifiuti speciali. Il Rapporto è ormai giunto alla terza edizione e in questi anni di osservazione e monitoraggio hanno permesso di delineare meglio le tendenze generali e dettagliate per ambito spaziale e merceologico, connesse alla produzione e gestione dei rifiuti nelle singole province e nella regione. L’assessore regionale all’Ambiente, Maura Malaspina esprime “grande soddisfazione” per i dati pubblicati che consentono di apprezzare i notevoli risultati raggiunti dall’intera regione. “Con questa edizione - sottolinea la Malaspina - il rapporto si è arricchito dei dati sui rifiuti speciali con ben un anno di anticipo rispetto alla pubblicazione dal rapporto rifiuti nazionale da parte di ISPRA. Nel 2011 la produzione regionale di rifiuti speciali si attesta a poco meno di 1,4 milioni di tonnellate, mantenendosi sostanzialmente in linea con quanto registrato nel biennio precedente 2009-2010 sia in termini di rifiuti speciali pericolosi che non pericolosi prodotti. Il rapporto 2012 ha consolidato i dati relativi ai rifiuti urbani e pone l’attenzione su nuove frontiere quali la prevenzione dei rifiuti, arricchendosi di casi pilota delle amministrazioni comunali che hanno deciso di cimentarsi in questa difficile strada”. “L’importanza delle politiche di prevenzione alle quali la regione Marche ha creduto fin dall’inizio – conclude l’assessore – stanno diventando un punto di riferimento nel panorama nazionale ed europeo: si stanno ponendo le basi per monitorare le politiche regionali di prevenzione come supporto alla redazione del programma regionale di prevenzione in fase di elaborazione”. Il 2012 è stato l’anno in cui sono state poste tutte le premesse per la costituzione, in ogni provincia, dell’Assemblea Territoriale d’Ambito (ATA), il soggetto pubblico al quale compete la governance del ciclo dei rifiuti per diminuire le gestione esistenti, che in alcuni territori sono estremamente frammentate e non permettono di sviluppare un’economia di scala. (a.f.)