Comunicato stampa N. 351
Un luogo dove le idee diventano imprese e sono accompagnate passo passo nella loro crescita e sviluppo. Un contenitore che finanzia le startup e incentiva un’imprenditorialità di rete.
In un’Italia paralizzata dalla crisi e in un quadro produttivo da bollino nero, sembrerebbe pura fantasia. E invece è una realtà, e sta già portando nuova linfa vitale alla piccola e media imprenditoria marchigiana.
La novità si trova ad Ancona, si chiama The Hive – Coworking & Incubator, ed è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Raffaello in Regione.
“Questo progetto – ha spiegato Giorgio Guidi, amministratore di The Hive- vuole fornire una piattaforma collaborativa, una community di cui possono entrare a far parte singole persone o società, che opereranno in modo indipendente ma al contempo creando una rete di conoscenze e competenze da scambiarsi”. “The Hive –ha continuato Guidi- è un incubatore che si propone di finanziare e supportare startup, permettendo così a giovani intraprendenti e con validi progetti di dar corpo alle proprie idee. A queste startup saranno forniti numerosi servizi, a partire dallo sviluppo del prodotto fino al supporto per la realizzazione di prototipi, per la definizione di piani industriali ed economici, e alla formazione e consulenza. Al contempo il progetto prevede la fornitura di ampi servizi anche alle imprese già avviate che sceglieranno una delle diverse forme possibili di membership”.
Rivolto a professionisti, creativi, imprenditori, sviluppatori, free lance e startupper, il progetto è finanziato da Greenvale Ventures Europe (GVVE), società europea che opera come venture capital company con interesse a incoraggiare l’imprenditorialità e ad investire in aziende promettenti. La GVVE è parte del più ampio Greenvale Group, fondo privato internazionale di investimenti e di venture capital. Un segnale importante per le Marche e per l’Italia in generale, come ha sottolineato Sara Giannini, assessore regionale all’Industria, Artigianato e Sostegno all’innovazione per i settori produttivi.
“Secondo lo studio della Banca mondiale che fotografa la situazione di 183 economie in termini di capacità di 'accoglienza industriale' di un singolo Paese -ha evidenziato la Giannini-, nel 2012 l’Italia è peggiorata, passando dalla 83esima posizione alla 87esima. Gli investimenti esteri diretti sono influenzati dalla certezza delle regole, dalla burocrazia, dai tempi della giustizia, dall’indebitamento pubblico che si ripercuote sui livelli di tassazione, dal costo dell’energia e dal cuneo fiscale gravante su lavoro e impresa. Allora perché un fondo d’investimento internazionale sceglie, in un momento di recessione, di venire ad investire nelle Marche? La spiegazione possibile è la forte propensione all’imprenditorialità che da sempre la nostra terra esprime, con un’impresa ogni otto abitanti, sinonimo di innata laboriosità e capacità d’iniziativa. Le Marche hanno un potenziale enorme da questo punto di vista e la Regione lo sostiene attraverso semplificazioni e sburocratizzazione delle procedure, aiuti agli spin off, alla nascita di imprese e facilitazioni creditizie”
Una spiegazione confermata anche da Russell Luxford, referente di Greenvale Group, che ha così commentato: "Il nostro Gruppo investe in tutto il mondo nelle piccole e medie imprese e nelle startup, aiutandole a liberare il loro potenziale e a raggiungere uno sviluppo ottimale. Il nostro obiettivo è rilanciare le economie locali per dar poi nuovo impulso al macrosistema economico. Per far ciò individuiamo e scegliamo le persone più promettenti, che fanno trasparire volontà di mettersi in gioco e di intraprendere nonostante la difficile congiuntura economico-sociale. E nelle Marche abbiamo trovato questo slancio, questa voglia di fare senza la quale non ci sarà ripresa”.
Della stessa idea anche Marie Tureckova, amministratore di GGVE. “Le Marche appaiono da subito come una terra di lavoratori e di persone che amano darsi da fare –ha aggiunto Tureckova- e il fitto tessuto imprenditoriale presente lo dimostra. Molti giovani hanno idee brillanti e progetti validi ma spesso trovano uno scoglio nella burocrazia, nel contesto normativo complesso e nell’oggettiva difficoltà ad intraprendere un nuovo percorso imprenditoriale. C’era quindi bisogno di un qualcosa che abbattesse questi ostacoli, permettendo a chi ha talento di emergere e di dar vita al proprio sogno”.
E il sogno si sta già realizzando per qualcuno: al progetto hanno infatti già aderito sei startup, cui sono destinate ad aggiungersene molte altre.
Intanto ha preso il via anche il primo contest di The Hive, Business Idea Award 2013, un concorso cui si potrà partecipare fino al 16 settembre, presentando un progetto imprenditoriale e di business. I più interessanti verranno premiati con un montepremi totale di 100.000 Euro, ripartiti in contributi in conto capitale e servizi. I progetti scelti usufruiranno, dunque, dei programmi e dei servizi offerti dall’incubatore, in un contesto di condivisione e community.
Una vera boccata di ossigeno per l’economia marchigiana e un’opportunità imperdibile per molti giovani di talento, cui viene lanciato un messaggio di speranza per il futuro, con il linguaggio della modernità. Se, infatti, flessibilità è la parola d’ordine di questo secolo, The Hive la sa coniugare in tutte le sue forme. Flessibilità nella strutturazione degli spazi, dove ciascun membro avrà la sua postazione completa di tutti i servizi in un’organizzazione a rete che permette il confronto e lo scambio di idee. Flessibilità anche nelle formule di adesione, che sono differenziate e consentono di fruire della propria postazione in base agli specifici bisogni: c’è infatti la possibilità di utilizzare gli spazi a tempo pieno o anche solo prenotandoli per qualche ora o giorno.
The Hive si estenderà, una volta completate le ristrutturazioni, in un ampio spazio nella zona commerciale-artigianale di Ancona: 1.600 metri quadrati in cui, oltre alle 100 postazioni, sono presenti anche 14 sale meeting, un food & coffe court, un auditorium per seminari ed eventi e un hacker space con 10 postazioni dotate di stampanti 3D, software per design, prototipazione e stampa digitale.
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