“Una conoscenza più precisa delle normative comunitarie, nazionali e regionale eviterebbe forse che la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge regionale 3 del 2012 venisse strumentalizzata a soli fini demagogici. La sentenza è di una complessità tale da consigliare a chiunque il massimo della prudenza di giudizio”. Lo afferma l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia, Sandro Donati, che replica alle considerazioni del consigliere regionale Dino Latini. “Non sono poche le inesattezze contenute nella nota del consigliere regionale Latini. Una su tutte, l’affermazione secondo cui la Corte Costituzionale ha emesso una sentenza di incostituzionalità della legge regionale sulla Via. Si tratta, al contrario, di una pronuncia di incostituzionalità parziale, in cui la Consulta ha anche riconosciuto la legittimità di importanti disposizioni regionali impugnate dallo Stato. Se, poi, come dichiara il consigliere Dino Latini, l’incostituzionalità della legge regionale era nelle cose, perché egli stesso ha a suo tempo espresso in aula parole di plauso e soddisfazione, auspicando addirittura che non diventasse un freno alle iniziative imprenditoriali quale volano produttivo per il territorio? Errata, poi, l’affermazione secondo cui sarebbe stato sufficiente verificare che dietro a ogni domanda di autorizzazione ci fosse un imprenditore agricolo. La normativa nazionale e comunitaria non preclude, infatti, a un imprenditore non agricolo di presentare richiesta di autorizzazione ed eventualmente avviare un impianto a biomasse”.
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