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13/05/2013

LA REGIONE VARA UN CONTRIBUTO STRAORDINARIO DI 600MILA EURO PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL COLLE ARDIZIO

La giunta regionale ha deliberato questa mattina, su proposta del presidente della Regione Gian Mario Spacca, l’assegnazione di un contributo straordinario di 600mila euro per i lavori eseguiti in regime di somma urgenza per la messa in sicurezza e il ripristino della transitabilità della SS16 Adriatica in località Colle Ardizio nel Comune di Pesaro. La buona notizia segue la dichiarazione, tre giorni fa, dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri in conseguenza delle eccezionali avversità atmosferiche dei mesi di marzo ed aprile nella provincia di Pesaro e Urbino oltre che in Emilia Romagna e in alcuni Comuni toscani. “La Statale 16 è stata riaperta al traffico il 24 aprile scorso, ma il lavoro di messa in sicurezza – spiega Spacca - si presenta molto complesso per la vastità e l’importanza della zona interessata e va completato al più presto. L’area in frana è infatti di fronte ad un tratto di spiaggia molto frequentato in estate e, alla vigilia della stagione balneare, la sua accessibilità è di vitale importanza per le numerose imprese turistiche che sorgono nella zona e che sono già duramente colpite dalla crisi economica. I 600mila euro deliberati oggi sono una boccata di ossigeno e attendiamo con fiducia l’ormai imminente concessione, da parte dello Stato, di ulteriori 800mila euro richiesti dalla Regione nell’ambito dell’Accordo di programma stipulato con il Ministero dell’Ambiente nel novembre 2010 per la realizzazione di interventi strutturali di mitigazione del rischio per il quale sono già iniziate le procedure di appalto”. L’intervento sul Colle Ardizio si è reso necessario in conseguenza delle violente piogge che si sono protratte nei mesi a partire da ottobre 2012 e che nel marzo 2013 hanno provocato una serie di movimenti franosi sempre più frequenti e intensi. Il presidente Spacca di fronte alla gravità della situazione, l’8 aprile scorso, aveva dichiarato lo stato di emergenza per tutto il territorio della Provincia di Pesaro e Urbino e richiesto la deroga al patto di stabilità in un lettera all’allora presidente del Consiglio, Mario Monti, e al capo della Protezione civile, Franco Gabrielli. In particolare le frane si erano originate in più punti della parete della falesia su un fronte complessivo di 2,5 km e con ben 39 fenomeni di varia pericolosità. Gravissimo l’impatto sulle infrastrutture viarie del territorio: chiuso l’accesso al transito veicolare e pedonale della SS 16 dall’uscita del centro urbano di Pesaro a Fosso Sejore per un tratto di circa 4 km e sotto continuo monitoraggio la ferrovia che corre parallela alla SS16 al fine di potere esercitare i provvedimenti immediati eventualmente necessari. Dissesti idrogeologici si erano verificati inoltre anche in altre zone della provincia di Pesaro e Urbino, compromettendo l’agibilità di alcune palazzine dell’AIL (Associazione italiana contro le leucemie) e la percorribilità di alcuni tratti della viabilità minore in vari Comuni. Immediato e tempestivo era stato l’intervento in stretta collaborazione di Regione, Provincia, Comune, ANAS, Ferrovie dello Stato per la messa in sicurezza dell’area, provvedendo con risorse proprie.