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26/02/2013

FONDAZIONE MARCHE CINEMA MULTIMEDIA E INTEATRO INSIEME PER I FRATELLI QUAY- IL 28 FEBBRAIO AD ANCONA

Comunicato stampa n. 96 “L’ora di Cinema” trascorrerà ammirando due tra i capolavori del Cinema internazionale d’animazione con due maestri, Stephen e Timothy Quay, meglio conosciuti come The Quay Brothers. L’appuntamento da non perdere con la serie di incontri con gli autori, organizzati mensilmente da Fondazione Marche Cinema Multimedia, è per giovedì 28 Febbraio dalle 18.30, alla Sala Proiezioni della Fondazione in Piazza del Plebiscito. Promosso in collaborazione con Inteatro, l’incontro con i Quay Brothers ( di origine statunitense, ma a Londra dal 1969) sarà arricchito, prima della proiezione, dall’introduzione degli stessi autori di due dei loro film più noti: “In Absentia” - capolavoro del 2000 commissionato dalla BBC su una composizione di Karlheinz Stockhausen - e “Maska” - corto d’animazione del 2010 completamente realizzato in stop motion. Al termine, spazio a domande e curiosità del pubblico. Un’opportunità unica- considerato il carattere schivo dei Quay e le rare occasioni di poterli incontrare e assistere alle proiezioni dei loro lavori -che è stata possibile grazie alla collaborazione dei Fratelli con la compagnia “Un’ottima lettera” per lo spettacolo De plaga cordis (prodotto da Inteatro nell’ambito del progetto Meridians/TransAC -Festival Inteatro di Polverigi). Creatori di opere di culto, ermetiche ed enigmatiche ma allo stesso tempo toccanti ed abbaglianti per la loro bellezza, i Fratelli Quay sono considerati tra i film maker più influenti del nostro tempo, tanto da essere recentemente i protagonisti una mostra presso il MoMa di New York. Hanno anche lavorato come scenografi per produzioni di teatro e opera e sono stati insigniti del Drama Desk Award nel 1998 per l'eccezionale scenografia di “The Chairs”. I loro film, corto e medio metraggi, sono frutto di progetti autonomi ma anche di commissioni delle più importanti reti televisive britanniche (BBC, Channel 4), di network commerciali come MTV, di aziende (Nikon, Coca-cola, ecc.), di rockstar del calibro di Peter Gabriel. Nelle loro storie, spesso popolate di oggetti inanimati che prendono vita, non esiste una traccia narrativa univoca e definita, ma tutto è immerso in atmosfere surreali, sognanti, a metà strada tra la fiaba e l'incubo. Un cinema visionario che affonda le radici soprattutto nell’est europeo (Jan Svankmajer, Starewicz, Borowczyk, la scuola russa e ceca), ma trae ispirazione anche da idee letterarie, frammenti di testi, partiture musicali (Kafka, Schulz, Janacek, Stravinskij, ecc.) come dalla tradizione del teatro di marionette europeo. Il risultato è un cinema originale e spiazzante, sperimentale e fuori dal tempo, dotato di uno straordinario impatto visivo. Riguardo al loro cinema, spiegano: "Non si tratta di incubi, noi pensiamo veramente che l'animazione possa creare un'alterità, e ciò che noi vogliamo raggiungere con i nostri film è un'alterità "oggettivata", non un sogno o un incubo ma un mondo autonomo ed autosufficiente, che abbia le proprie leggi, una lucidità...è un po' come quando si osserva il mondo degli insetti, ci si chiede a quale logica rispondano i loro comportamenti, non possono dialogare con noi per spiegarci cosa fanno, è un miracolo bizzarro...”