“Posso rassicurare il consigliere provinciale Mattia Tarsi che Fano sta a cuore anche alla Regione Marche. Quindi la salvaguardia di questa splendida città non è una esclusiva prerogativa del Pdl, ma un dovere per ogni amministratore pubblico responsabile”. È quanto replica l’assessore regionale alla Difesa della costa, Paolo Eusebi, in risposta agli attacchi del consigliere provinciale che ha accusato la Regione di trascurare Fano, a vantaggio di Pesaro. “Ricordo a Tarsi che l’intervento in corso a Pesaro è stato finanziato negli anni 2009 e 2010, con il contributo diretto del Comune (manutenzione scogliere). L’intervento è quasi completato, tranne due scogliere rimaste indietro per una questione legata alla Soprintendenza (ritrovamento dei resti di un Galeone) che si è risolta in questi giorni. Per tale motivo i lavori sono ripresi in coincidenza – a questo punto quanto mai tempestiva - con gli effetti devastanti della recente mareggiata”. Eusebi evidenzia, poi, che, “si sono avuti contatti con il sindaco Aguzzi per affrontare questa e altre problematiche che riguardano la città di Fano. Nonostante non siano ancora pervenute formali segnalazioni dal Comune, i tecnici della Difesa della costa, hanno effettuato sopralluoghi e rilievi fotografici lungo il litorale cittadino, ugualmente a quanto avvenuto negli altri territori pesantemente devastati dalla forza del mare. Fano, quindi, non è stata dimenticata, né trascurata. Il problema di Fano è che il previsto intervento nella zona sud del porto (Viale Ruggeri), per un importo di 3,7 milioni di euro, già inserito nell’elenco delle opere pubbliche 2012, risulta posticipato perché lo Stato non ha finanziato la sua quota, pari a 3,2 milioni”.
“Credo che l’attuale situazione economica nazionale – conclude Eusebi – imponga agli amministratori pubblici la responsabilità di non cavalcare solo i problemi, ma l’impegno a risolverli concretamente, insieme alla fatica di informarsi sulle questioni, prima di muovere accuse infondate. Posso comunque assicurare il consigliere Tarsi che, nel mio ruolo di assessore regionale, non ho mai guardato al colore politico delle amministrazioni di cui sono tenuto a occuparmi, consapevole che l’estrema limitatezza delle risorse disponibili, specialmente quelle di derivazione statale, non agevola certamente la risoluzione delle questioni aperte”.
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