Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
07/09/2012

FORMAZIONE CONTINUA, INTEGRARE LE RISORSE PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE PRODUTTIVE E AI PROCESSI DI CAMBIAMENTO. Nuovo accordo firmato oggi in Regione

Una nuova collaborazione in materia di politiche per la formazione è stata sancita questa mattina in Regione con la firma dell’accordo di intesa tra Regione Marche e e FON.TER – Fondo Paritetico Interprofessionale Nazionale per la Formazione Continua del Terziario, dall’assessore regionale alla Formazione Lavoro Marco Luchetti e dal Presidente nazionale di FON.TER , Gateano de Pietro. Il Fondo è un organismo promosso da Confesercenti e dalle organizzazioni sindacali CGIL,CISL e UIL e ha aderito sollecitamente all’ esigenza manifestata dall’assessorato regionale al Lavoro-Formazione di promuovere e sviluppare il più possibile forme di integrazione e coordinamento tra gli strumenti e le risorse a disposizione per la formazione continua, al fine di migliorare le opportunità di formazione per i lavoratori e per le imprese. E’ questo infatti l’obiettivo dell’accordo firmato oggi che impegna le parti a sostenere l’integrazione nell’utilizzo delle diverse risorse destinate alle diverse tipologie di destinatari, di interventi per migliorare efficacia ed efficienza delle risorse e rispondere ai bisogni dei lavoratori, dipendenti e autonomi, degli imprenditori e delle imprese rappresentando cosi un’opportunità per tutte le persone occupate. “La formazione continua dei lavoratori riveste un ruolo prioritario nello sviluppo delle politiche attive del lavoro – ha spiegato Luchetti – e con questa intesa vogliamo sostenere e rafforzare le competenze dei lavoratori al fine di accrescere da un lato la produttività del lavoro, preparando ai cambiamenti che lo scenario internazionale richiede con sempre maggiore rapidità alle imprese per rimanere sul mercato, dall’altro evitare ai lavoratori di essere espulsi dai processi produttivi. “ In particolare l’accordo impegna le parti a valorizzare interventi unitari che individuino tra le diverse fonti di finanziamento le necessarie complementarietà, promuovere le logiche dell’integrazione nel presupposto che nei settori del terziario e del turismo la qualità delle competenze, la qualità del servizio e la capacità di competere risultano indispensabili fattori di crescita ; sperimentare la possibilità di sostenere congiuntamente Piani Formativi che prevedano la fruizione congiunta tra lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e imprenditori. La Regione Marche da diverso tempo promuove iniziative rivolte al rafforzamento delle politiche in tema di formazione continua, ad iniziare dalla nascita nel 2008 del Comitato Regionale per la Formazione Continua, che vede la partecipazione, oltre che della Regione, delle Province, delle Parti sociali e dei rappresentanti dei Fondi interprofessionali. Nell’ambito del progetto Farolab , ad esempio, sono state sviluppate insieme ai Fondi Interprofessionali una serie di attività, quali indagini sui fabbisogni professionali e sugli esiti dei percorsi di formazione continua, laboratori seminariali fino alla ideazione di una nuova figura professionale di “Agente per lo sviluppo e il cambiamento”, che hanno accresciuto la consapevolezza dell’importanza del ruolo della formazione continua e dell’esigenza fondamentale di integrare e creare sinergie operative tra i diversi attori. Esprimendo la soddisfazione per la collaborazione con la Regione Marche perché potrà dar vita ad una sinergia fruttuosa, riconoscendo le potenzialità che questo strumento di accordo potrà sviluppare, Gateano de Pietro ha poi sottolineato che “risulta fondamentale, soprattutto in periodi di crisi e di riduzione delle risorse finanziarie, integrare gli interventi promossi dai diversi attori nell’ambito della formazione continua, al fine di evitare sovrapposizioni di interventi e ottimizzare le risorse disponibili.” In particolare nel nostro Paese la formazione continua vede da un lato gli interventi dei soggetti pubblici (Regione e Province) attraverso il finanziamento previsto da apposite leggi statali e del Fondo Sociale Europeo e dall’altro l’azione dei Fondi paritetici interprofessionali, finanziati dagli appositi contributi (0,30% dei contributi versati all’INPS) che le imprese aderenti decidono che vengano trasferiti a tali Fondi. (ad’e)