Gli assessori alle Attività produttive, Sara Giannini e alla Formazione e Lavoro, Marco Luchetti hanno presentato oggi in un incontro con la stampa, il Piano triennale integrato per le Attività produttive e il Lavoro, approvato dalla Giunta regionale e trasmesso all’Assemblea legislativa delle Marche per l’approvazione definitiva. Si tratta di uno strumento integrato e inedito, particolarmente significativo nella fase congiunturale attuale, che stabilisce gli obiettivi di medio termine del governo regionale per il sistema produttivo e occupazionale. “La situazione è estremamente complicata – ha detto Luchetti – attraversiamo una profonda crisi. Il Piano predisposto non è un quindi un libro dei sogni, ma attraverso un nuovo approccio metodologico, pone obiettivi specifici e le basi per le azioni di qui alla fine della legislatura per affrontarla. La governance di queste azioni è stata messa a punto con le parti sociali, imprenditoriali e il sistema universitario della ricerca. Un obiettivo fondamentale è quello di sviluppare il capitale umano, affinché vi sia un efficace passaggio generazionale tra la meravigliosa imprenditorialità regionale figlia degli anni sessanta e settanta e nuove energie, nuove idee in grado di sostituirla”.
Per la prima volta, quindi, nelle Marche e in Italia, attività d’impresa, formazione professionale e lavoro trovano una sintesi comune nelle strategie di sostegno. “Si tratta di uno strumento originale, nuovo – ha detto Giannini – due assessorati autonomi lavorano insieme e mettono a punto una cornice normativa comune, che sovrintenderà ai propri singoli provvedimenti. Per arrivare a questo strumento abbiamo coinvolto tutti i soggetti attivi nella promozione d’impresa e del lavoro, presenti sul territorio. Nei prossimi mesi verrà approfondito e poi approvato definitivamente dal Consiglio regionale, nel frattempo stiamo già predisponendo il piano annuale d’attuazione. Uno strumento che, seguendo gli obiettivi fissati, metterà insieme le risorse disponibili – attualmente in fase di ricognizione - del Fondo sociale europeo, del Fondo europeo di sviluppo regionale, di quello per le aree sottoutilizzate e dell’accordo di programma per le aree di crisi, per dare risposte tempestive alla crisi in atto”.(f.b.)
SINTESI DEL PIANO
Il permanere della congiuntura economica negativa e i frequenti provvedimenti governativi succedutisi nel corso del 2010 e 2011 finalizzati alla riduzione della spesa pubblica, hanno reso necessario lo spostamento dell’approvazione del Piano nel 2012. Pertanto esso accompagnerà di fatto la politica regionale a favore delle attività produttive e del lavoro fino alla fine di questa legislatura. Il Piano recepisce i principi ispiratori della nuova politica di coesione: dal partenariato e dalla governance istituzionale a più livelli, alla concentrazione tematica, cioè l’esigenza di orientare la programmazione attorno a pochi obiettivi strategici, da perseguire attraverso l’integrazione delle politiche, degli interventi e dei Fondi, per ottimizzare l’impiego delle risorse e qualificare la spesa. Viene garantita le coerenze del Piano con il progetto in corso di realizzazione “Marche 2020”, nonché con i principali atti normativi e di programmazione che hanno un impatto sul sistema delle piccole e medie imprese: dalla recente disciplina regionale sulla Stazione Unica Appaltante alla legge sulla semplificazione, in corso di redazione. Dalle politiche per l’internazionalizzazione e la promozione all’estero, a quella per la “green economy” fino alla strategia regionale per la società dell’informazione. Il Piano focalizza pochi obiettivi “strategici”, individuati sulla scorta dei seguenti elementi: l’analisi dei trend dei principali indicatori economici; l’analisi dei punti di forza, di debolezza, delle opportunità e delle minacce del contesto regionale; le raccomandazioni di policy scaturite da studi e indagini realizzate a livello regionale e comunitario; il bilancio, in termini di impegni e pagamenti, delle azioni realizzate a valere sulle risorse regionali, trasferite dallo Stato e dall’Unione europea negli anni 2008/2009/2010; le lezioni apprese dalle “buone pratiche” realizzate nel precedente triennio di programmazione; la coerenza con il contesto programmatico europeo.
Sulla base di questi elementi, la strategia a supporto del Piano è stata articolata nei seguenti tre obiettivi strategici:
Crescita sostenibile della competitività del sistema;
Sviluppo produttivo e occupazionale;
Cultura della conoscenza.
Tra gli obiettivi specifici tre sono stati definiti “di sistema”, in quanto finalizzati a migliorare le condizioni di contesto normativo, amministrativo ed economico in cui operano le imprese e i lavoratori, predisponendo una serie di misure e di strumenti di accompagnamento e supporto alle politiche di sviluppo ad impatto più diretto verso i soggetti target del presente Piano.
Nell’ambito delle strategie del Piano assumono un rilievo prioritario alcuni progetti, per le potenzialità che sono in grado di esprimere, per le molteplici attività che sviluppano in una logica trasversale sia a livello di settori che di territori, per la capacità di fungere da catalizzatori di risorse, consentendo di avviare processi virtuosi di innovazione, integrazione ed occupazione, di valorizzazione delle eccellenze e diffusione delle buone prassi.
Significative sono le esperienze della Regione Marche nel settore delle tecnologie domotiche e della longevità attiva che, partendo dal progetto dell’emergente distretto tecnologico i-LIVE e nel contesto dell’attività svolta attraverso il progetto comunitario Jade per la costituzione di un cluster internazionale sull’Ambient Assisted Living, condurranno al progetto sulla “Domotica”. Tale progetto prevede di realizzare entro il 2015 la prima casa intelligente virtuale per rispondere alle esigenze di 'sicurezza, salute, e utilizzabilità’ per gli anziani e la longevità attiva, attraverso il coinvolgimento di tutto il sistema della ricerca e della produzione regionale e dei professionisti legati alle discipline dell’architettura, ingegneria, impiantistica, logistica ed organizzazione. Il completamento della copertura della banda larga sul territorio regionale rappresenterà il presupposto indispensabile per la realizzazione di una Strategia regionale digitale di ampio respiro in materia di Società dell’Informazione, che rappresenti le fondamenta dell’Agenda digitale nelle Marche (ADM). Una delle iniziative fondanti dell’ADM sarà Marche Cloud, che prevede l’implementazione di una infrastruttura di computing cloud che, utilizzando le più avanzate tecniche informatiche, si propone di erogare servizi digitali ad alto contenuto tecnologico alla PA, alle imprese e ai cittadini. Il progetto del “Distretto del Mare”, modello di politica distrettuale, capace di valorizzare il legame delle imprese con il territorio e le istituzioni locali, nell’ambito della più ampia Macro Regione Adriatico-Ionica. Importanza strategica riveste anche il sostegno al Made in Italy, quale tradizionale punto di forza dei distretti regionali, la cui promozione viene interpretata dal Piano in modo sinergico, attraverso l’iterazione tra formazione, conoscenza, internazionalizzazione e ricerca. Importanza strategica riveste anche il sostegno al Made in Italy, quale tradizionale punto di forza dei distretti regionali, la cui promozione viene interpretata dal Piano in modo sinergico, attraverso l’iterazione tra formazione, conoscenza, internazionalizzazione e ricerca.
Nel contesto economico attuale la probabilità di successo nel mercato è legata alla capillare conoscenza dei mercati e dei servizi. L’investimento nella formazione e nello sviluppo del lavoro diventa quindi componente non scindibile dalle politiche economiche di sostegno alla crescita. Per questo il Piano prevede misure che partono dal sistema educativo e formativo, rispondenti alle necessità dinamiche del mercato del lavoro che passano per il contrasto alla precarietà e alle crisi occupazionali fino ad interventi mirati alla sicurezza e all’inclusione sociale. Particolare attenzione è dedicata ai giovani (borse lavoro, incentivi alla stabilizzazione dei contratti a termine, sostegno alla creazione di imprese, tirocini, voucher formativi/servizio), alle donne con interventi relativi alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ai lavoratori espulsi dal mercato del lavoro e per l‘inserimento lavorativo dei disabili. Rilevanti anche gli interventi relativi al potenziamento dei servizi per il lavoro con particolare evidenza per quelli che concernono l’orientamento e la mediazione domanda/offerta di lavoro; a questo proposito una sfida importante per i sevizi regionali è quella di riuscire a rilevare effettivamente il fabbisogno formativo del tessuto economico produttivo locale e, contestualmente, programmare una formazione specifica capace di risposta immediate. Per quanto riguarda lo sviluppo della qualità dei sistemi educativi e formativi la Regione intende realizzare percorsi d’istruzione e formazione tecnica con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, predisporre interventi formativi e non, finalizzati all’acquisizione della certificazione attestante le competenze nella lingua italiana per gli studenti stranieri. Saranno inoltre riproposti interventi formativi rivolti agli studenti, finalizzati alla diffusione dell’apprendimento della lingua inglese.
Dopo la recente approvazione della legge regionale in materia di apprendistato, verrà data attuazione all’istituto nelle sue differenti tipologie previo accordo con tutte le parti sociali.
Gli obiettivi specifici saranno resi operativi, secondo quanto previsto dalle norme regionali, mediante le disposizioni annuali di attuazione, contenenti i singoli bandi/avvisi pubblici per la realizzazione degli interventi.
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