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14/05/2012

SALONE DEL LIBRO DI TORINO – IN SCENA LO SPETTACOLO TEATRALE “VIVA L’ITALIA”

E’ andato in scena ieri sera al centralissimo Teatro Vittoria di Torino lo spettacolo “Viva l’Italia” della compagnia senigalliese Teatro Manet, tratto dal libro di Dacia Maraini, scritto nel 1971 e ripubblicato recentemente (Ed. Perrone) con il sostegno della Regione Marche e del Comune di Senigallia. Lo spettacolo è stato organizzato a conclusione delle numerose iniziative realizzate dalle Marche in occasione del salone del Libro di Torino. Erano presenti, tra gli altri, in platea l’autrice Dacia Maraini, Stefania Benatti, consulente cultura della Presidenza della Regione Marche, Stefano Schiavoni, assessore alla Cultura del Comune di Senigallia. Fanno parte della giovane compagnia teatrale Antonio Lovascio (regista e attore in scena), Vittorio Tranquilli, Franco Greganti, Cecilia Finetti, Adriano Ferri, Gabriele Bonafoni e Giorgio Sebastianelli. Lo spettacolo, in atto unico, ripercorre le vicende dell’Unità d’Italia, all’immediato indomani dell’unificazione, assumendo come prospettiva quella di Ventosa, immaginario paese della Basilicata. Lo fa attraverso personaggi comuni a tratti tragicomici, che usano un linguaggio “nazional popolare”, portatore di graffiante verità disincantata, che racconta i protagonisti di quel periodo storico. Come fa Malopesce, cantastorie di Bagheria, personaggio filo conduttore dell’intera vicenda. O come fa l’inedita figura della brigantessa Crocifissa. Ai moti e al percorso che hanno portato all’Unità, ha già detto la Maraini “hanno partecipato artigiani, lavoratori, è stato un movimento di popolo e le Marche hanno vissuto in prima persona il processo di unificazione, sono sempre state presenti”. Per questo la Regione ha voluto partecipare al progetto editoriale che ha portato a quest’opera di teatro civile. Un modo per valorizzare anche il patrimonio teatrale del territorio e dare impulso alla creatività e tenacia di giovani appassionati di teatro. “L’analisi del testo è stata condotta con precisione certosina. Insieme agli attori abbiamo cercato tutti i possibili significati che affondano tra le battute, prima di approdare al lungo e faticoso lavoro di ricerca in scena”, ha commentato il regista Lovascio.