L'agricoltura biotech nel mondo e` cresciuta dell'8 per cento rispetto all'anno scorso, 'dati che guardiamo con molta preoccupazione' commenta il vicepresidente della Regione e assessore all'Agricoltura Paolo Petrini, intervenendo cosi` nel dibattito in corso sulle colture ogm.
'Gli ogm sono contro gli interessi degli agricoltori europei ' sottolinea Petrini - In un mondo sempre piu` globalizzato dove regna la conformita` per rimanere competitivi dobbiamo produrre diversita` perche` a vincere e` l'eccezione. Gli ogm sono la negazione del nostro modello di agricoltura, la cancellazione della nostra identita` alimentare'.
Dal 2010 Petrini ha assunto la Presidenza della Rete delle 55 Regioni e Autonomie locali libere da OGM, organizzazione nata nel 2003 per volonta` di dieci Regioni Europee di far sentire la propria voce in materia di coltivazioni geneticamente modificate e dall'esigenza di accogliere la crescente preoccupazione e contrarieta` dei consumatori europei.
La Rete, che conta attualmente 55 regioni europee per 122 milioni di abitanti su 9 Stati, vuole ribadire la liberta` di scelta dei governi europei di vietare le coltivazioni geneticamente modificate nei propri territori al fine di tutelare la biodiversita`, le produzioni di qualita` biologiche, tradizionali e tipiche, l'immagine di un territorio - anche in chiave turistica - per un' agricoltura sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico.
'Il territorio italiano ' rileva il vicepresidente Petrini - non si presta alla coltivazione di OGM poiche` le peculiari condizioni geografiche e morfologiche rendono impossibile l'attuazione di misure che permettano la coesistenza tra agricoltura biologica, convenzionale e agricoltura che si avvale degli OGM.
Riteniamo opportuno poi, che nell'ambito del dibattito europeo sull'impiego delle biotecnologie in agricoltura, l'EFSA (Agenzia per la Sicurezza Alimentare Europea) si impegni per implementare protocolli di sperimentazioni propri prima dell'autorizzazione all'immissione nell'ambiente di nuove varieta` GM.
Gli OGM ad oggi disponibili sul mercato sono stati prodotti in laboratorio negli anni '80 - riguardano principalmente mais in Europa e soia, cotone e colza nel resto del mondo - e quindi l'introduzione nel contesto europeo, ed italiano, non produrrebbe significativi effetti economici, trattandosi di materiale modificato oltre trent'anni fa per resistere agli erbicidi e creerebbe, per di piu`, un conflitto con il mondo produttivo biologico.
Occorre poi dare corretta informazione ai consumatori sull'esistenza e l'impiego di metodologie di selezione e miglioramento genetico, meno veloci ma egualmente promettenti e non riconducibili alle tecniche di modificazione genetica, queste ultime privilegiate, poiche` brevettabili, dalle multinazionali sementiere.
Anche la recente sentenza della Corte di Giustizia Europa (settembre 2011) ha evidenziato l'incompatibilita` delle coltivazioni GM con il settore apistico ' universalmente riconosciuto quale `indicatore di biodiversita`' di un territorio - con particolare riferimento alla produzione di miele e integratori derivati da polline'.
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