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25/01/2010

RIGASSIFICATORI, LA POSIZIONE DELLA REGIONE MARCHE

Sicurezza delle comunita`, salvaguardia ambientale, difesa dellecosistema marino: sono i cardini della politica regionale in merito alla realizzazione di rigassificatori nelle Marche. Senza lassoluta garanzia del rispetto di queste condizioni, la Regione non dara` lintesa al Governo nazionale per la realizzazione degli impianti sul proprio territorio. La Giunta regionale ha riconfermato questa decisione, ribadendo gli impegni e gli orientamenti gia` espressi in altre occasione. Formalmente lesecutivo ha acquisito, a verbale, la disposizione, recependo una comunicazione del presidente Gian Mario Spacca. Accettare la valutazione di due progetti presentati (Gaz de France, al largo di Porto Recanati, Api di Falconara), e` stato ribadito, non significa anticipare le conclusione delliter istruttorio che portera` alleventuale o meno autorizzazione. Insieme alla fattibilita` tecnica e alla conoscenza degli investimenti necessari, la Regione richiede lintegrale rispetto dellambiente e la tutela dei cittadini. Su questo fronte, la Giunta regionale pretende chiarimenti, tecnici e scientifici, in merito allenorme utilizzo dellipoclorito di sodio per assicurare la funzionalita` degli impianti di rigassificazione. Il timore e` che lo sversamento in mare di questo composto chimico possa alterare lequilibrio biologico marino, con conseguenze per lambiente, la pesca, lattrattivita` dei territori. Un rischio insostenibile, per una Regione che sta investendo risorse significative nella promozione delle Marche a livello internazionale. Il problema non va sottovalutato evidenzia la Regione - in quanto lAdriatico e` un mare chiuso e le autorizzazioni ministeriali, relative ad altri impianti, previsti sempre nellAdriatico, sono state concesse senza un Piano energetico nazionale. Il rischio da scongiurare e` quello della sovrapposizione degli effetti dellinquinamento derivanti dalla realizzazione di piu` impianti senza una valutazione complessiva. Pertanto la Regione Marche, prima di accedere a una eventuale intesa con il Governo centrale, richiede una valutazione dellImpatto ambientale complessivo sul Mare Adriatico.