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14/05/2010

L’ASSESSORE MORODER IN VISITA AL RADAR FORNETTO DI ANCONA - L’IMPEGNO DELLA REGIONE CONTRO L'INQUINAMENTO NELL'ADRIATICO

Prevenzione del rischio ambientale, tutela dellecosistema e sviluppo sostenibile sono tre concetti chiave per i quali la Regione Marche si e` impegnata da tempo e su cui continuera` ad orientare le proprie azioni politiche. E quanto ha ribadito lassessore Serenella Moroder, visitando questo pomeriggio la stazione radar antiquinamento della Regione Marche, in localita` Fornetto, sulla collina Montagnola di Ancona. Il radar consente di rilevare, tramite il suo sensore, la presenza di navi con carichi pericolosi, come il petrolio, fino a 40 miglia dalla base; dispone di un telescopio che identifica visivamente una nave fino a 50 chilometri; permette il monitoraggio dellentrata e uscita di ogni singola nave dallarea portuale del Golfo di Ancona in un raggio che include anche la raffineria Api e i relativi terminali. E in fase di sperimentazione anche un network per ottenere informazioni in tempo reale mediante avvistamento diretto di inquinamenti in mare e in terra. Si tratta di unattivita` di estrema importanza ha commentato lassessore Moroder per la salvaguardia del nostro mare. Sappiano che il 20% del traffico mondiale di petrolio transita nel Mediterraneo e, di questo, una percentuale consistente attraversa lAdriatico. Le cronache parlano molto di frequente di incidenti dovuti a sversamenti di petrolio che degenerano in disastri ambientali. Lultimo e` quello che ha interessato la piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico, al largo delle coste della Louisiana. Questa situazione ha continuato Moroder - non puo` essere paragonata a quella dellAdriatico ma deve comunque farci riflettere. Nellimmaginario collettivo, linquinamento del mare e` legato a questi grandi disastri ma cio` e` solo un aspetto del problema, perche` gli inquinamenti ordinari, ossia i rifiuti di ogni genere che vengono scaricati quotidianamente in mare dalle navi, sono pericolosi tanto quanto quelli straordinari. Il nostro e` un mare chiuso, dal fondale basso, caratterizzato da scarso ricambio idrico. Un ambiente marino sensibile e vulnerabile che va difeso. La Regione Marche gia` dal 2004 si e` attivata per evitare il rischio di disastri ecologici. A questo scopo e` stato avviato il progetto DAMAC (Difesa Ambientale del Mare Adriatico e Comunicazioni), realizzato in sinergia con gli Stati che si affacciano sullAdriatico, che si basa su unattivita` di monitoraggio e raccolta dei dati sui rischi ambientali e che punta a uno sviluppo sostenibile dei territori delle fasce costiere. Le attivita` di monitoraggio come ha spiegato lassessore Moroder mirano alla prevenzione dellinquinamento accidentale e di quello intenzionale, cioe` al rilascio doloso di idrocarburi, rilevati anche attraverso lacquisizione di immagini satellitari. La Regione si sta inoltre attivando per lorganizzazione degli interventi da attuare in caso di spiaggiamento di idrocarburi dispersi in mare. (s.g.)