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07/06/2010

40 ANNIVERSARIO DELLE REGIONI. IL PRESIDENTE SPACCA: “LA PRIMA ELEZIONE DEI CONSIGLI REGIONALI, UNA NUOVA PAGINA NELLA STORIA DEL PAESE”

In occasione del 40 anniversario della prima elezione dei Consigli regionali, che sara` celebrato oggi in Senato alla presenza del Capo dello Stato, si propone una riflessione del presidente della Regione, Gian Mario Spacca, sul ruolo dellistituzione. Quaranta anni fa, con la prima elezione dei Consigli regionali, si apriva una nuova pagina nella storia del nostro Paese. Una storia fatta di rinnovato protagonismo dei territori, in cui le Regioni sono state gli attori principali di un percorso di crescita, di scelte forti a favore dello sviluppo, di resistenza alle criticita`. Il modo in cui le Regioni italiane hanno affrontato la grave crisi economica che si e` abbattuta sullItalia come sul resto del mondo ne e` la testimonianza. Oggi, a distanza di 40 anni, le Regioni si apprestano a scrivere una nuova pagina, altrettanto significativa rispetto a quella aperta nel 1970: lavvio del federalismo fiscale. Un nuovo capitolo nella storia delle Regioni che puo` e deve costituire loccasione per affermare lautonomia di entrata e di spesa e la responsabilizzazione amministrativa e finanziaria ad ogni livello di governo. Il tutto in unottica di lealta` istituzionale, di concorso di tutte le amministrazioni pubbliche al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e di premialita` delle Regioni virtuose, come le Marche, che presentano `conti in ordine ed equilibri finanziari certificati. La via da seguire e` quella del federalismo solidale finalizzato ad efficienza ed equita`. Efficienza, perche` di fronte alla velocita` del cambiamento anche le istituzioni devono essere veloci nelle decisioni e pienamente responsabilizzate rispetto agli equilibri di bilancio e al controllo della spesa. Equita`, perche` e` indispensabile assicurare a tutti i cittadini lo stesso livello di copertura dei diritti essenziali e garantire uguali condizioni di sviluppo ai territori piu` in difficolta`. Allo stesso tempo, mentre ci apprestiamo a imboccare la strada del federalismo, e` necessario potenziare la filiera sociale e istituzionale, perche` e` attraverso la partecipazione, lascolto e la condivisione progettuale che parte dal basso che e` possibile realizzare unazione di governo incisiva attraverso nuove forme di governance con le comunita` e le istituzioni locali. In questo senso la Conferenza delle Regioni, che pochi giorni fa ha rinnovato i suoi organismi, ha segnato nellultima riunione dei presidenti un passo importante. Nel documento approvato allunanimita`, e` infatti scritto che la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ispira il proprio lavoro al principio di `autonomia istituzionale, per favorire la crescita del Paese e la promozione dei diritti fondamentali dei cittadini; che fonda la propria attivita` sulla leale collaborazione istituzionale con gli organismi costituzionali e dellUnione europea; che promuove relazioni con il Governo finalizzate alla `cooperazione istituzionale, su un piano di pari dignita` fra le componenti costitutive della Repubblica, secondo quanto stabilito dallarticolo 114 della Costituzione. E, soprattutto, che ribadisce la propria piena autonomia e la tutela delle prerogative delle Regioni. Nellaugurare alle istituzioni regionali italiane un futuro luminoso, sento lobbligo, in questa importante ricorrenza, di ricordare i miei predecessori Giuseppe Serrini, Dino Tiberi, Adriano Ciaffi, Emidio Massi, Rodolfo Giampaoli, Gaetano Recchi, Vito DAmbrosio, accanto a tutti i consiglieri regionali che in 40 anni hanno condotto le Marche nel loro sentiero di crescita e hanno lavorato per rendere la nostra regione piu` forte e piu` bella.