Aumentano le persone in cerca di occupazione a fronte di un calo generalizzato delle assunzioni. Preoccupa la situazione per i giovani. Sono aspetti emersi questa mattina alla presentazione del Rapporto annuale 2010 del mercato del lavoro nelle Marche.
Il nucleo centrale di questo Rapporto annuale ha spiegato lassessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti - e` costituito dallanalisi dei dati Istat. Lattuale situazione di instabilita` economica internazionale seguita alla grave crisi economica mondiale interessa anche le Marche, un territorio che ha a lungo evidenziato uneconomia in salute e un mercato del lavoro dinamico. Negli ultimi anni i segnali di difficolta`, erano circoscritti ad alcuni comparti specifici tradizionali del made in Italy quali calzaturiero e tessile-abbigliamento ma oggi la situazione evidenzia problematiche trasversali a diversi settori, quale quello della meccanica. Calano le assunzioni mentre aumenta il ricorso alla cassa integrazione e alla mobilita` e conseguentemente aumentano anche le persone in cerca di occupazione.
Permane un livello elevato di incertezza ma sembrano aprirsi alcuni spiragli: restano difficili le condizioni dellattuale scenario competitivo anche per lanno in corso, seppure in lieve recupero rispetto a quanto registrato nel 2009.
I principali Osservatori congiunturali sullartigianato e sullindustria regionale evidenziano infatti che nelle Marche lattivita` produttiva nel 2009 ha mostrato una contrazione rispetto allanno precedente, con un leggero miglioramento nella seconda parte dellanno. Il basso tono della domanda e dei livelli di attivita` ha determinato un utilizzo ridotto della capacita` produttiva e del lavoro. Anche la diffusione degli investimenti presenta una dinamica rallentata.
Per affrontare questa crisi ha sottolineato Luchetti - e` necessario che tutte le risorse che si renderanno disponibili siano finalizzate allaumento delloccupazione, soprattutto per dare maggiori opportunita` ai giovani che in questo periodo risultano molto penalizzati.
Osservatorio Regionale Mercato del Lavoro I DATI
Il tasso di occupazione diminuisce di 0,9 punti percentuali (meno rispetto al dato nazionale in flessione di 1,2 punti percentuali) e si attesta al 63,8%, mentre quello nazionale scende al 57,5%.
Il numero di persone in cerca di occupazione registra nelle Marche un aumento di circa 14mila unita`: sono complessivamente 46.487, di cui circa 24mila maschi e 22mila femmine. Laumento delle persone in cerca di occupazione e` dovuto piu` alla componente maschile (+9.396 persone) che a quella femminile (circa 5mila in piu`), la cui incidenza sul totale numero dei disoccupati scende, nel 2009, al 47,2%. Il tasso di disoccupazione complessivo si attesta al 6,6% (la media del Centro e` del 7,2% mentre quella italiana e` del 7,8%): quello maschile e` del 6,2%, mentre quello femminile e` del 7,2%. Il forte aumento degli uomini in cerca di occupazione nellultimo biennio provoca una consistente crescita di questo indicatore che nel 2007 era del 2,7%. La crescita delle persone in cerca di occupazione (maschi e femmine) e` un fenomeno che in parte puo` essere spiegato con lattivarsi di diversi soggetti, prima inattivi, per cercare di collocarsi nel mercato del lavoro. Infatti, il calo del reddito, dovuto agli effetti negativi della crisi in atto, spinge piu` persone ad adoperarsi per accrescere la capacita` economica dei propri nuclei familiari.
Il tasso di disoccupazione giovanile nelle Marche e` del 22,6%, migliore di quello del Centro (24,8%) e di quello medio nazionale (25,4%), ma comunque ancora troppo elevato. E identico per uomini e donne.
Nellultimo anno cresce il numero degli occupati indipendenti, mentre diminuisce quello dei dipendenti; le Marche presentano una quota di lavoratori indipendenti del 26,1%, superiore sia al dato nazionale che alle circoscrizioni del Centro Nord. Unevidente caratterizzazione delleconomia marchigiana, che si riflette nella struttura settoriale del mercato del lavoro, e` data dallelevata diffusione delle attivita` manifatturiere: nel 2009 il comparto comprende circa un terzo del complessivo numero di occupati, una quota di gran lunga superiore sia rispetto al dato nazionale che a quello delle circoscrizioni del Centro Nord. Il peso delloccupazione part-time e` del 14%: il 5% sono uomini e circa il 25% donne.
A livello provinciale, nel 2009, i valori piu` alti del tasso di occupazione si riscontrano a Pesaro Urbino e Ancona (oltre il 65%); per quanto riguarda il tasso di disoccupazione, e` Ascoli Piceno a presentare il valore maggiore (9,6%), mentre le altre province sono comprese fra il 5% e il 6%; la crescita delle persone in cerca di occupazione e` generalizzata a livello provinciale, con gli incrementi piu` elevati nelle province di Ascoli Piceno e Ancona.
Nel corso del 2009 la domanda di lavoro ha registrato un calo del 15,1% rispetto al 2008, con dinamiche tendenziali negative in tutti i trimestri dellanno. Le assunzioni risultano in calo sia per gli uomini (-16,5%) che per le donne (-13,8%), diminuendo, al contempo, in tutte le classi di eta`, seppure con flessioni piu` accentuate per i giovani. Le dinamiche settoriali riflettono una piu` forte riduzione delle assunzioni effettuate dal settore manifatturiero (-33,6%), che arriva a picchi del -50% nella meccanica. I nuovi ingressi nelloccupazione si caratterizzano per la progressiva e consistente riduzione dei contratti di lavoro a tempo indeterminato, mentre aumentano le modalita` contrattuali piu` flessibili.
Il Rapporto dellOsservatorio si chiude con lanalisi dei ricorsi alla cassa integrazione e alla mobilita`. Le ore di cassa integrazione totali (ordinaria piu` straordinaria) concesse nelle Marche sono in consistente aumento nellultimo anno, passando da 5 milioni 748mila ore del 2008 a oltre 21 milioni nel 2009, +266% (a livello nazionale si passa dalle 199.717.538 del 2008 alle 794.408.302 con un +298%). Tale incremento e` dovuto soprattutto alla crescita della cassa integrazione ordinaria (da 2 milioni di ore nel 2008 a 13 milioni nel 2009). Va tuttavia evidenziato che su questi aumenti pesa in modo rilevante il dato delle industrie meccaniche, che rappresentano piu` della meta` dellincremento totale. Ancona e Pesaro Urbino sono le province dove il ricorso alla cassa integrazione e` maggiore (7 milioni 822mila ore Ancona, quasi 6 milioni Pesaro Urbino) e gli incrementi piu` alti nellultimo anno (si pensi che la provincia pesarese non raggiungeva il milione di ore nel 2008). Riguardo alla cassa integrazione in deroga, nel 2009 si sono avute 9.100.829 ore richieste, che coinvolgono oltre 20.000 lavoratori.
La crisi economica ha causato nel 2009 un aumento anche del ricorso alla mobilita`, che riguarda ben 14.732 lavoratori, rispetto ai quasi diecimila del 2008. Anche per la mobilita` Pesaro Urbino e Ancona sono le province in cui il ricorso e` maggiore (circa 4mila lavoratori); da segnalare la provincia pesarese dove, in due anni, i lavoratori in mobilita` passano da 1.300 a oltre 4mila. I Centri per lImpiego in cui il ricorso alla mobilita` e` maggiore sono Fano e Fermo (oltre 1.800 lavoratori), seguono Ancona (oltre 1.500), Pesaro (circa 1.400), Ascoli Piceno e Civitanova Marche (1.200 circa), mentre vanno dai 700 ai 900 in tutti gli altri Centri per lImpiego, con leccezione di Fabriano in cui i lavoratori collocati in mobilita` sono poco piu` di 500. Considerando le variazioni rispetto al 2008 e` a Fano dove si registra la situazione peggiore con una crescita di oltre 1000 lavoratori in mobilita`, ad Ascoli Piceno, Ancona e Fermo laumento e` di circa 500 lavoratori, mentre in tutti gli altri Centri per limpiego laumento e` intorno alle 300 unita`, con leccezione di San Benedetto del Tronto in cui non si registrano variazioni di rilievo e a Fabriano in cui, invece, vi e` un calo di oltre 200 lavoratori.
Il Rapporto Annuale contiene un approfondimento sul ricorso agli ammortizzatori sociali nei vari comparti del manifatturiero regionale. Il ricorso alla cassa integrazione cresce nel ramo alimentare nel 2009 (316mila ore), pur restando contenuto se paragonato agli altri settori economici; sono 336 i lavoratori collocati in mobilita` (in crescita rispetto ai 197 del 2008). Per quanto riguarda il tessile-abbigliamento, nel 2009 sono state concesse 1 milione 612mila ore di cassa integrazione salariale, un valore di quasi tre volte superiore se paragonato con il 2008; crescono anche i lavoratori in mobilita` (da 921 a 1.303).
Fra i vari settori industriali, al secondo posto per numero di ore di cassa integrazione concesse figura il ramo calzaturiero: nellultimo anno si raggiungono le 2milioni 700mila ore di Cig concesse, livello massimo raggiunto in questi primi anni Duemila. I lavoratori collocati in mobilita` sono 1.775, 405 in piu` del 2008.
Il ricorso alla cassa integrazione nel legno-mobile aumenta in modo marcato, con le ore concesse che crescono di oltre otto volte nel 2009 rispetto allanno precedente (da 190mila ore a 1milione 685mila). Il legno-mobile registra un incremento dei ricorsi alla mobilita` che passa da circa trecento lavoratori nel 2007 a settecento nel 2008, fino a superare le mille unita` nellultimo anno.
Sono 255mila le ore di cassa integrazione concesse nel settore carta-poligrafica nel 2009, in leggera diminuzione rispetto al 2008; il numero dei lavoratori in mobilita` (390) e` invece in crescita sia rispetto al 2007 (215 unita`) che al 2008 (143).
Aumenta in modo consistente il ricorso alla cassa integrazione nellindustria chimica marchigiana nel 2009: nel 2008 erano 327mila le ore di integrazione salariale, mentre nel 2009 sono 1milione 614mila. Questo settore nellultimo anno ha collocato in mobilita` 596 lavoratori, anche questo dato e` in crescita rispetto al 2008 (436 lavoratori) e soprattutto al 2007 (158 unita`).
Sono 690mila le ore di Cig concesse nel settore delle trasformazioni di minerali non metalliferi, con una incremento rispetto al 2008 (erano 176mila); per quanto riguarda la mobilita`, sono 239 i lavoratori interessati, in calo rispetto ai 290 del 2008.
La meccanica e` stato il comparto piu` colpito dalla crisi dellultimo anno e figura al primo posto fra i comparti manifatturieri della regione per numero di ore di cassa integrazione autorizzate, il 54% del totale industria manifatturiera. Le ore di Cig concesse sono oltre 10 milioni; rispetto al 2008 il numero di ore concesse quintuplica: erano infatti 2 milioni 185mila ore. Proviene dalla meccanica, primo settore del manifatturiero nelle Marche per numero di addetti (38,5%), il 32% dei lavoratori collocati in mobilita` nel 2009, ben 2.823, in crescita rispetto ai 1.729 del 2008.
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