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19/08/2010

FERMO PESCA, LA REGIONE MARCHE CHIEDE NUOVAMENTE AL MINISTERO LA PROROGA FINO AL 15 SETTEMBRE. GIANNINI: "UN NUOVO MODELLO DI GESTIONE DEL COMPARTO"

La Regione ha rinnovato la richiesta di prolungare fino al 15 settembre il fermo pesca nelle Marche. Lassessore alle Attivita` Ittiche, Sara Giannini, ha inviato una lettera al ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Giancarlo Galan, sollecitando lemanazione del provvedimento, auspicato si legge nellistanza dalla larghissima maggioranza dei rappresentanti delle imprese e cooperative di pesca. La lettera segue quella del Ministero, pervenuta lo scorso 9 agosto, con la quale lo stesso Ministro, pur non entrando nel merito della decisione adottata, chiariva che la dotazione finanziaria prevista dal FEP per i fermi temporanei fosse esaurita e quindi non sarebbe stato possibile concedere ulteriori aiuti alle imprese di pesca. Di conseguenza lassessore Giannini ha sentito tutte le associazioni di categoria marchigiane, che hanno riconfermato la richiesta di estensione obbligatoria del fermo fino al 15 settembre (tranne che una parte della marineria di San Benedetto). Le associazioni (Agci Agrital Marche Confcooperative Marche Federcoopesca Marche Coordinamento regionale Marche di Federpesca Legapesca Marche Impresapesca Coldiretti Marche Impresapesca sezione Marche - Associazione marinerie dItalia e dEuropa) sono favorevoli al prolungamento anche rinunciando agli incentivi previsti dal Ministero e validi sino al 30 agosto. Chiedono comunque lapplicazione della cassa integrazione e di tutte le misure tecniche gia` previste nel Decreto ministeriale del 23 giugno. Al Ministero viene sollecitato ladozione del provvedimento per garantire una maggiore disponibilita` di risorse ittiche per i mesi futuri. Commentando la richiesta, lassessore Giannini ha ribadito che nelle Marche sussistono le condizioni ottimali per avviare un laboratorio innovativo e di idee pratiche capace di superare il tradizionale modello di fermo pesca. Con la collaborazione delle associazioni e degli operatori del settore, e` possibile individuare aree e tempi di riproduzione delle specie autoctone attraverso seri e condivisi piani di gestione. Nei prossimi mesi la Regione avviera` il confronto per giungere a una gestione condivisa del patrimonio ittico.