Il tema dellaggregazione e` strategico, in particolare per una regione come la nostra caratterizzata da un tessuto di micro e piccole imprese. Lo ha detto oggi il presidente della Regione Gian Mario Spacca intervenendo al convegno di Confindustria Crescere per competere di scena allHotel Federico II di Jesi. Gli esempi di come il modello aggregativo sia stato declinato nella nostra regione ha detto sono numerosi. Penso ai Laboratori per la certificazione della qualita` nei settori mobile, calzaturiero, meccanica, edilizia o alla strategia di internazionalizzazione. Del resto un sistema come il nostro puo` cogliere al meglio le opportunita` offerte dai mercati lontani se le imprese fanno sistema tra loro, se si creano reti. La politica industriale della Regione, ha sottolineato Spacca, e` gia` fortemente orientata verso questo obiettivo e lo sara` anche in futuro: ne sono un esempio i bandi per i contributi alle imprese riunite in rete. Il nostro mondo ha aggiunto - e` il villaggio globale e per viverci dobbiamo organizzarci in modo adeguato: laggregazione e` la strada per farlo.
E indispensabile ha poi rilevato il presidente - mantenere il contesto di apertura economica complessivo che il sistema produttivo regionale, nonostante le forti difficolta` della crisi economica a livello globale, ha saputo conservare, e si puo` e si deve non solo rafforzare il livello di sviluppo, ma anche tenere solidamente radicati sul territorio le imprese ed i sistemi produttivi locali in particolare nelle loro componenti strategiche piu` qualificanti. Per il raggiungimento di questo obiettivo prioritario e` necessario proseguire, anzi incrementare, lapporto di tutte le componenti del partenariato pubblico e sociale per agevolare il piu` possibile forme di aggregazione tra le imprese che siano in grado di rispondere con successo alle sfide sempre piu` pressanti e perseguire efficacemente lobiettivo della competitivita` e della difesa attiva del Made in Italy nel quadro della sempre piu` intensa concorrenza internazionale.
Non a caso nellultimo Piano Regionale delle Attivita` Artigiane ed Industriali (2007/2009) e` stata delineata, tra i principi guida, la strategia di fare sistema privilegiando le politiche di rafforzamento della capacita` progettuale di tipo aggregato da parte dei soggetti pubblici e privati e individuando nel modello di rete di imprese lelemento di forza per lo sviluppo e la competitivita` del sistema produttivo regionale. Le politiche distrettuali e le politiche di filiera ha aggiunto il presidente - rappresentano due leve per la crescita delle PMI: la prima ha come obiettivo laccompagnamento dellevoluzione dei distretti produttivi, la seconda lo sviluppo del nuovo modello organizzativo della filiera produttiva.
In questa fase in cui vengono definiti gli obiettivi strategici della politica di sviluppo regionale verso cui orientare le esigue risorse nazionale ha concluso Spacca - ribadiamo limpegno a monitorare le politiche di sviluppo locale, a partire dai distretti industriali, dalle dinamiche evolutive, fino alle nuove configurazioni di distretti produttivi e delle reti dimpresa e delle filiere. Nellambito della Commissione attivita` produttive della Conferenza delle Regioni, la Regione Marche, in qualita` di regione capofila, ha gia` promosso incontri con il Ministero dello sviluppo economico per favorire ladozione del contratto di rete nei diversi bandi che le Regioni adotteranno nellambito della programmazione dei fondi sia per quanto riguarda i distretti produttivi regionali, sia in relazione ai bandi di innovazione, ricerca ed efficienza energetica che rientrano nel POR e nel FAS.
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