Nellambito della Presidenza italiana IAI e` fortemente emerso, tra i Paesi membri, un interesse condiviso a valorizzare il bacino Adriatico-Ionico e le diverse forme di cooperazione territoriale che in esso operano attraverso una strategia integrata per sostenere il completamento della sua integrazione europea e promuoverne uno sviluppo sostenibile, riconducendo in una cornice comune la pluralita` di attori e iniziative operanti nella regione.
Si e` tenuta ad Ancona, il 5 maggio 2010, la riunione del XII Consiglio Adriatico Ionico, a dieci anni dall'istituzione dell'Iniziativa Adriatico Ionica. I Ministri degli Esteri dei Paesi IAI hanno adottato una dichiarazione intesa a confermare la volonta` dei Paesi membri di valorizzare la cooperazione nella regione attraverso il varo di una strategia specifica UE per la macro-regione adriatico-ionica, dando mandato a Italia, Grecia e Slovenia, Paesi IAI membri UE, di promuovere tale iniziativa a Bruxelles, con il supporto ed il pieno consenso di tutti i Paesi IAI. Il termine per la costituzione della macroregione e` il 2014.
Si tratta di un salto di qualita` spiega il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca - che la cooperazione in ambito IAI dovrebbe intraprendere, alla luce dei recenti sviluppi a Bruxelles che hanno visto la valorizzazione delle macro-regioni europee come destinatarie di politiche europee specifiche per il loro sviluppo integrato. La regione adriatico-ionica presenta tutti i requisiti per operare come una macro-regione per la quale sviluppare un approccio strategico, sulla base di tematiche di interesse comune. Si tratta di individuare, quindi, strumenti che meglio permettano di promuovere politiche di coesione territoriale transnazionale, con un carattere inclusivo per tutti i Paesi, sia tra quelli membri dellUnione che quelli che ancora non ne fanno parte, promuovendo sinergie in una visione di medio e lungo termine, inserite nel quadro delle politiche europee.
Oltre agli Stati e allUnione Europea, lobiettivo sarebbe quello di coinvolgere enti locali e societa` civile, per costruire una strategia che non richieda nuovi fondi, nuove istituzioni e nuove legislazioni, ma meglio utilizzi le risorse gia` esistenti. La strategia sarebbe anche un segnale politico verso i Balcani Occidentali in quanto una macro-regione adriatico-ionica contribuira` a stabilire relazioni piu` profonde tra lUE e i Balcani Occidentali, preparandone lintegrazione.
Una strategia per lAdriatico-Ionico dovrebbe articolarsi attorno ad alcune tematiche che in modo condiviso siano ritenute prioritarie da tutti i Paesi che si affacciano sul mare Adriatico e sullo Ionio: la tutela dellambiente, il miglioramento delle prospettive economiche nella regione, il rafforzamento della sicurezza, la cooperazione economica, sociale ed istituzionale, la qualita` della vita, la valorizzazione di unesperienza e di un patrimonio culturale comuni. Nellarchitettura di una Strategia per lAdriatico e lo Ionio, oltre gli Stati, un ruolo importante dovrebbe spettare, in particolare, alle Regioni ed alle altre realta` locali, che vantano una lunga esperienza di cooperazione transfrontaliera, conoscono potenzialita`, punti di forza e criticita` dei territori.
SCHEDA TECNICA
DEFINIZIONE DI MACROREGIONE :unarea comprendente un certo numero di territori di differenti Paesi e regioni associati per una o piu` caratteristiche e problematiche (geografiche, culturali, economiche, ecc).
AREA INTERESSATA:Marche, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia oltra a Slovenia, Croazia, Bosnia-Herzegovina, Serbia, Montenegro, Albania, e Grecia.
OBIETTIVO: ottenere dallUnione Europea il riconoscimento istituzionale della Macroregione Adriatica che dia una cornice compiuta a molteplici iniziative e progetti gia` in atto, consenta di operare in modo sinergico su progetti di rilievo per lintera area, favorisca lattrazione di investimenti UE.
ATTIVITA: il riconoscimenti di una macroregione e` un processo lungo e complesso e coinvolge diversi organismi comunitari nazionali, regionali e locali, con un percorso di preparazione, sensibilizzazione ed elaborazione progettuale che deve arrivare fino alla prevista data di approvazione (2013/2014 Presidenza del Consiglio Europeo di Grecia e/o Italia).
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