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28/10/2010

LA GIUNTA REGIONALE TUTELA L'ACQUA COME BENE PUBBLICO

A proposito della interpretazione del consigliere Massimo Rossi riguardante presunte intenzioni della Regione di consegnare a privati le sorgenti dacqua, lassessore al Bilancio Pietro Marcolini ha immediatamente replicato: Forse Rossi ha letto qualcosa di diverso rispetto al testo dellart. 38 del documento di assestamento di bilancio che la giunta ha preparato sulla scorta di quanto gia` previsto anche da altre Regioni come ad esempio lEmilia Romagna, fermamente in difesa delle prerogative pubbliche della gestione del bene acqua. La priorita` pubblica non solo va tutelata contro possibili incontrollabili invadenze che intendono ribaltare lattuale assetto di gestione e quindi di distribuzione dello stesso bene primario. Semmai al contrario la decisione della giunta regionale guadagna tempo, bloccando nuovi affidamenti e proroghe, in attesa delle procedure che saranno espletate in attuazione del Decreto Ronchi con scadenza il 31. 12 del 2011 e che si auspica possano essere modificate. A conferma della volonta` della giunta di operare per il mantenimento della proprieta` pubblica delle risorse idriche va ricordato che nel dicembre 2009 dalla Regione Marche e` stato impugnato davanti alla Corte Costituzionale il cd Decreto Ronchi che prevede la privatizzazione della gestione di tali risorse. La giunta regionale condivide ha aggiunto lassessore Marcolini le preoccupazioni per la gestione futura dellacqua e non attendera` inerte lattuazione e lorganizzazione di bandi inerenti modalita` di gestione che possano portare a formule nocive per la fruibilita` di un bene pubblico come lacqua. La giunta regionale delle Marche ritiene che lacqua sia un bene pubblico e universale a tal punto che di fronte ad una legge nazionale gia` in vigore che privatizza la sua gestione sta cercando di evitarne gli effetti peggiori. E proprio in questa chiave che va inteso lart. 38 della legge di Assestamento di Bilancio. Infatti, di fronte allimprescindibile svolgimento delle gare nel caso di nuovi affidamenti del servizio la disposizione legislativa regionale li vieta, insieme alle proroghe e ai rinnovi, almeno fino al 31 dicembre 2011, soggiungendo inoltre che i soggetti gestori sono comunque tenuti a garantire la continuita` del servizio pubblico e gli interventi anche relativi a reti ed impianti sino alla attivazione della nuova gestione. In questo senso ha concluso Marcolini la mobilitazione popolare ci puo` coinvolgere, ma nei confronti delle norme nazionali che contestiamo.