La volonta` politica della giunta e` chiara: l'acqua e` un bene pubblico primario, di proprieta` collettiva , essenziale e il servizio deve quindi restare pubblico. La normativa prevista in assestamento di bilancio rafforza ulteriormente questo concetto e da` modo di garantire una continuita` di gestione alle societa` pubbliche che si occupano del servizio. E' sempre stato cosi`. Tutto il resto e` solo polemica strumentale. E' quanto dichiarano gli assessori al bilancio Pietro Marcolini e ai servizi pubblici locali Antonio Canzian in merito al dibattito in corso in questi giorni sull'argomento.
A rafforzamento di questo indirizzo proseguono Marcolini e Canzian nell'assestamento e` stato inserito un comma che distingue il servizio idrico da quelli a rilevanza economica e un ordine del giorno prevede la presentazione di una proposta di legge regionale in questo senso.
La volonta` della giunta regionale di tutelare la gestione pubblica del bene acqua era gia` stata fortemente evidenziata in occasione della presentazione, da parte dell'esecutivo stesso, del ricorso alla Corte Costituzionale contro le norme del decreto legge n.135/2009, convertito nella legge n., 166/2009 (Decreto Ronchi) nella parte in cui estendono le regole sulle procedure ad evidenza pubblica, previste per i servizi a rilevanza economica, anche per l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato.
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