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05/11/2010

CONVEGNO UNIVERSITA` POLITECNICA DELLE MARCHE “SVILUPPO ECONOMICO E BENESSERE”. L’INTERVENTO PRESIDENTE REGIONE MARCHE, GIAN MARIO SPACCA

E doveroso innanzitutto ringraziare lIstao, la Facolta` di Economia, lUniversita` Politecnica delle Marche, per queste giornate in onore di Fua`. Ricordare le persone che generosamente hanno contribuito alla storia della nostra comunita` e` un dovere civile e morale, che ci aiuta ad interpretare meglio il nostro futuro. Quanto il professor Fua` abbia contribuito con il suo pensiero e la sua azione alla crescita della nostra comunita` lo dimostra la vostra generosa presenza ed il contributo autorevolissimo di riflessioni che seguiranno. Dobbiamo tantissimo a Giorgio Fua` e senza di lui probabilmente le Marche non sarebbero quello che oggi sono. Dobbiamo tantissimo a lui in prima persona. Alla facolta` di Economia ed allIstao che volle per Ancona. Ai suoi allievi che sono diventati i protagonisti della vita sociale ed economica delle Marche. Gli dobbiamo innanzitutto la consapevolezza del nostro essere, delle nostre virtu`, costruite allinsegna della responsabilita` e della capacita` di organizzazione imprenditoriale in ogni settore di attivita`, non soltanto industriale, ma in tutte le forme deconomia. Ci ha dato la consapevolezza di appartenere a un modello che caratterizza la parte piu` efficiente del nostro Paese, il Nordest-Centro. Uneconomia senza fratture, dove la coesione sociale e` la base della competizione economica. Un sistema capace di divenire la regione piu` manifatturiera dItalia ed avere contemporaneamente gli indicatori di benessere tra i piu` alti del Paese e con il tasso di disoccupazione piu` basso, il 5,4%, tra tutte le regioni a statuto ordinario, in base ai dati Istat dellultimo trimestre. Eppoi la conoscenza di noi stessi. Il suo metodo quantitativo, la valutazione della statistica e delleconometria, non erano applicati solo ai temi strutturali della crescita demografica, del lavoro e della tecnologia in Italia. Questo metodo si e` radicato e si e` diffuso anche nella cultura della nostra regione. Le Banche dati, i modelli costruiti dai suoi allievi, oggi sono una fonte straordinaria di conoscenza dove i policy maker regionali possono attingere informazioni fondamentali per le loro decisioni. Ed ancora il dialogo con tutti ed il rispetto di ciascuno. Il professor Fua` dialogava con tutti ed offriva il contributo del proprio pensiero: istituzioni, imprenditori, categorie sociali ed economiche, colleghi illuminati o semplici studenti. Qui mi sia consentito di portare una testimonianza personale. Il mio primo lavoro, 30 anni fa, era preparare spunti di riflessione o scalette per personaggi della nostra regione. Qualche volta il tema era piu` difficile. Ed allora mi rivolgevo a lui per avere la sicurezza delle idee che avrei scritto o nuove ispirazioni. Mai una volta ho avuto un rifiuto o un diniego, nonostante non fossi presidente di una Regione, ma solo un ghost-writer dellAppennino marchigiano. La scuola, leducazione, la formazione erano per lui il modo piu` significativo per dare continuita` alla storia. E la scuola era dappertutto. Era la Facolta`, lIstao, i seminari, ma anche il tavolaccio dove ci si incontrava davanti ad un bicchiere di vino, di cui naturalmente sapeva tutto, come pure del territorio dove era stato prodotto. Il dialogo con tutti gli attori della crescita qualitativa di un sistema, pubblici o privati, capace di esprimersi su progetti concreti che il mercato potesse valutare e finanziare e la comunita` apprezzare, e` stato il suo insegnamento fondamentale. Ed ancora oggi noi tutti ci sentiamo impegnati su questo insegnamento, per offrire alle Marche uno sviluppo che, pur interpretando un cambiamento tumultuoso, abbia il minor numero di fratture. Cercando nuove idee capaci appunto di coniugare la competitivita` con la coesione sociale. Come il nostro ultimo progetto che la Regione Marche sta in questi giorni costruendo con lUniversita` Politecnica delle Marche e il Ministero della Salute. Il Network nazionale dellinvecchiamento legato alla sfida della longevita` attiva ed alla Domotica, che chiamera` tutto il sistema dei servizi pubblici regionali e le imprese produttive marchigiane in ogni settore a innovare per rispondere alle necessita` di una nuova fascia di popolazione che oggi viene considerata una malattia, ma malattia non e`: la quarta eta`. Un progetto che sono sicuro al professor Fua` sarebbe piaciuto tantissimo. Grazie nuovamente a tutti voi per averci voluto offrire questa riflessione cosi` bella in onore di Giorgio Fua`. Ed un grazie speciale va a tutti coloro che, seguendo i suoi insegnamenti allinterno della Facolta` di Economia ed allIstao, ancora oggi per noi sono un insostituibile punto di riferimento per la costruzione delle strategie regionali. Il modo piu` giusto per onorare Giorgio Fua`, sempre, dando continuita` alla sua visione.