Un organismo importante che accompagnera` la Regione nella valutazione dellefficienza e della qualita` della spesa culturale e delle sue ricadute in termini occupazionali. Sono queste, secondo lassessore Pietro Marcolini, le finalita` del nuovo Osservatorio regionale per la cultura che si e` insediato oggi presso la sede della Giunta regionale. Lorganismo e` stato formalmente istituito dalla recente legge regionale 4/2010 che disciplina i beni e le attivita` culturali. E` presieduto da Pierluigi Sacco, esperto in Economia della cultura,il piu` importante studioso e produttore di idee per le politiche culturali, ha ricordato Marcolini. Gli altri componenti sono: Francesco Adornato (esperto in programmi integrati di sviluppo locali), Alessandro Crociata (esperto in economia dello spettacolo), Sergio Bozzi (programmazione comunitaria), Angelo Serra (diritto dei beni culturali). Insediando lOsservatorio, ha affermato lassessore, ci siamo dati scadenze e programmi che riguarderanno la valutazione delle attivita` culturali, lelaborazione dei Piani annuale e triennale di settore, seguendo le linee fondamentali della nuova programmazione europea 2013-2020 che assegna alla cultura un ruolo essenziale. Marcolini ha poi ricordato come la cultura rappresenti una priorita` strategica per la Regione Marche. Su questo versante ce` una linea di coerente impegno da parte del governo regionale, che non riguarda singoli settori culturali, ma il complesso delle attivita` e le conseguenti ricadute sul territorio in termini di occupazione e reddito. Di fronte a una difficolta` cospicua delleconomia tradizionale, occorre difendere il manifatturiero e sviluppare attivita` alternative che valorizzino le capacita` dei marchigiani. Concetto subito ripreso dal presidente dellOsservatorio, Pierluigi Sacco: Le Marche dispongono di una serie di fondamentali che la candidano a diventare un laboratorio nazionale per rilanciare la cultura come risorsa del Paese. Sacco ha ricordato che verso la cultura normalmente si adotta un atteggiamento assistenzialista, come se la cultura funzionasse solo in presenza di risorse pubbliche. In realta` ci dobbiamo rendere conto che stiamo entrando in una nuova fase che, se non ben chiara a livello nazionale, puo` diventarlo a livello regionale, creando dei veri e propri laboratori innovativi, iniziando a ragionare sul tema del rapporto tra cultura e nuovi modelli di imprenditorialita`. Oggi sappiamo che i settori culturali creativi sono trai i settori trainanti delleconomia, quelli in cui nascono nuova imprenditoria e grande innovazione. E che si stanno contaminando, in modo sempre piu` interessante, con i filoni manifatturieri tradizionali e con quelli piu` tecnologici. Attualmente in Europa i settori culturali creativi valgono il doppio dellindustria automobilistica in termini di fatturato. Le Marche hanno le carte in regola per guidare questa evoluzione e lOsservatorio vuole diventare un momento di coordinamento e di elaborazione strategica per permettere al territorio di sperimentare questi nuovi modelli di sviluppo. I mecenati appartengano a una cultura preindustriale. Se oggi vogliamo coinvolgere gli imprenditori, non dobbiamo chiedere loro di essere degli erogatori di risorse a fondo perduto. Dobbiamo dimostrare che la cultura puo` diventare una risorsa vera di competitivita`, con idee e contenuti che possono spendere immediatamente sui mercati. Oggi la cultura non e` mecenatismo, ma nuova imprenditorialita`. Rispondendo a una domanda dei giornalisti presenti allinsediamento, lassessore Marcolini ha affermato che il Fondo unico nazionale dello spettacolo e` stato devastato dai tagli. Importanti istituzioni italiane sono in liquidazione o in grande difficolta`. Questa e` una politica irresponsabile perche` distrugge quello che e` un elemento di traino e di sviluppo della nostra economia, non soltanto per la qualita` della vita delle nostre comunita`, ma anche per limmagine nel mondo. Penso alla funzione straordinaria che ha la cultura nellinternazionalizzazione, come la nostra esperienza di Padre Matteo Ricci ha dimostrato in Cina. Il dirigente del servizio Cultura, Raimondo Orsetti, ha ricordato alcuni impegni, in cantiere per i prossimi mesi: entro febbraio il Piano di settore; il riordino dello spettacolo dal vivo (con le dieci principali istituzioni impegnate a dare vita a un organismo che dovra` definire le politiche di sviluppo); le borse lavoro a favore dei giovani, in collaborazione con le Province, per rivitalizzare le rete dei beni culturali; il riutilizzo turistico degli immobili monumentali, specialmente nella aree interne, puntando sullimpegno dei giovani.
|