Quando il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche entrarono ad Auschwitz, venne svelata in tutta la sua atrocita` la ferocia lucidamente perpetrata dai nazisti contro ebrei, appartenenti a minoranze religiose, dissidenti politici, rom, disabili. Sembra passato molto tempo da allora, ma a 66 anni di distanza dalla caduta di quelli di Auschwitz, restano ancora tanti cancelli da abbattere: lodio religioso ed etnico continua a generare barbarie e a mietere vittime in tutto il mondo. Il Giorno della memoria che si celebra domani sia dunque, soprattutto per le nuove generazioni, momento di riflessione su cio` che e` stata la Shoah per il popolo ebraico e per lumanita` intera, ma anche su cio` che, oggi, continua a riaprire quelle ferite mai cancellate. Come non si cancellano dei numeri tatuati sulla pelle.
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