Molti straripamenti, tanti smottamenti, con conseguenze idrogeologiche che potranno durare nel tempo. Una situazione meteorologica avversa che non si registrava nelle Marche da decenni, per superare la quale e ripristinare la normalita` occorrera` una forte presenza dello Stato in termini di risorse economiche, come gia` accaduto, in analoghe emergenze che hanno recentemente interessato le Regioni del Nord. E` la sintesi di due giornate di intense e continuative piogge, diffuse su tutto il territorio regionale, che hanno trascinato le Marche in una situazione di profonda emergenza. Bilancio stilato dal direttore del dipartimento della Protezione civile, Roberto Oreficini, al termine dellennesima riunione presso la Sala operativa unificata. Province, Comuni, Vigili del Fuoco, Forze di Polizia, Societa` di servizi e, soprattutto, volontari hanno lavorato incessantemente e si sono coordinati bene assicura Oreficini - Nei giorni scorsi avevamo lanciato lallerta meteo, per cui tutte le strutture erano pronte e le cinque Sale operative provinciali attivate. Quella regionale e` stata rinforzata e tutte le richieste provenienti dal territorio hanno avuto una risposta. La calamita` ha pero` avuto dimensioni e vastita` inusitate, che hanno piegato le Marche sono il peso di danni enormi. I Comuni, oltre ad affrontare lemergenza, hanno iniziato a valutare le conseguenze di 48 ore di pioggia ininterrotta. Secondo le rilevazioni diffuse dalla Sala operativa unificata della Regione (dati rilevati alle ore 16.00), nelle Marche, a causa del maltempo, si sono avute 52 zone allagate (piu` altre aree agricole in provincia di Pesaro e Urbino), 113 persone allontanate dalle proprie abitazioni, 43 localita` prive di elettricita` e 70 strade non transitabili o parzialmente transitabili.
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