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22/03/2011

EMRGENZA UMANITARIA IMMIGRAZIONE, MARCONI AL VIMINALE: LE MARCHE RISPONDONO ALL’APPELLO, MA OCCORRONO CRITERI CONGRUI E CONCERTATI PER LE QUOTE DI DISTRIBUZIONE

Le Marche rispondono si` allappello di solidarieta` nazionale lanciato dal Presidente Napolitano e aderiscono alle proposte del Governo sul piano di emergenza umanitaria a causa dellaumento prevedibile di immigrati dal Nord Africa nelle prossime settimane, ma vanno fissati criteri specifici e concertati sulla distribuzione delle quote, in una logica di solidarieta` e collaborazione istituzionale . Lo ha comunicato lassessore regionale alle Politiche sociali e della Famiglia, Luca Marconi sintetizzando la posizione della Regione Marche nellincontro convocato oggi al Ministero dellInterno, tra il Ministro Roberto Maroni, le Regioni , lANCI e lUPI e al quale ha partecipato anche il dirigente della Protezione civile regionale, Roberto Oreficini. In primo luogo Marconi ha chiesto che si tenga in massima considerazione la situazione di alcune regioni gia` in difficolta` (oltre alla Sicilia e alla Puglia gia` appesantite dallaccoglienza di notevoli flussi migratori) come lAbruzzo e appunto le Marche, dove ora un terzo dei Comuni sta gia` vivendo in emergenza a seguito dei danni provocati dagli eventi alluvionali e dove quindi le strutture disponibili possono essere necessarie per esigenze locali. Il Ministro Maroni si e` riservato di studiare e approfondire i termini di tale proposta. Dagli Interni e` stato precisato che alle Regioni spettera` un compito di coordinamento degli enti locali per laccoglienza sul territorio solo di coloro che chiederanno asilo politico e a cui spetta quindi lo stato di rifugiato (si prevede un 70% del totale degli arrivi). Attualmente stanno arrivando in massima parte dalla Tunisia, soprattutto giovani, maschi che si stimano intorno ai 15 mila, ma nelle prossime settimane potranno diventare 35 mila e, con larrivo di immigrati libici, a 50 mila in qualche mese. Andranno accolti dal sistema degli enti locali in base allesistenza di strutture pubbliche idonee e disponibili, che diano garanzia di assistenza e che possano essere adattate allo scopo senza ulteriori lavori (accantonata totalmente lipotesi di tendopoli o strutture mobili). Il Governo individuera` i siti per laccoglienza e fornira` un elenco di quelli ritenuti idonei come centri CIE. Per questo lassessore Marconi ha chiesto al Ministro che in primo luogo questa operazione venga concertata con le Regioni e non imposta dallalto, con lo stesso criterio con il quale le Regioni si rapporteranno con gli enti locali dei propri territori. A margine della riunione lassessore regionale ha posto laccento anche sul fenomeno dei minori non accompagnatifuori famiglia che anche nelle Marche e` molto accentuato ( circa 550 minori ) precisando che sta emergendo un problema notevole nei Comuni, da affrontare rapidamente perche` sta pesando duramente sui bilanci degli enti locali. Stiamo spendendo per questo servizio di accoglienza - ha aggiunto - cifre pari al Fondo per gli Asili Nido e non e` piu` sostenibile per la Regione. Occorrera` rivedere tutta la politica tariffaria e le regole per questo tipo di servizio, rendendo piu` equo il sistema ed elaborando nel contempo progetti concreti di affido familiare. E impensabile ha concluso - che molti, troppi bambini debbano arrivare a 18 anni vivendo ancora in strutture di accoglienza e non supportati psicologicamente dallaffetto di una famiglia. (ade)