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25/03/2011

Dichiarazione del vicepresidente della Regione Paolo Petrini sull’emergenza maltempo

Leggendo il decreto Milleproroghe e ascoltando contemporaneamente le scomposte reazioni dei rappresentanti del centrodestra marchigiano, emergono alcune riflessioni preoccupanti. Perche` non solo il Governo nazionale costringe i territori vittime di catastrofi naturali a ripagarsi da soli i danni attraverso piu` tasse e benzina piu` cara per gli stessi cittadini colpiti, ma svuota anche di ogni capacita` di intervento la Protezione civile e depotenzia lefficacia dellazione dei commissari nominati per far fronte alle calamita`, sottoponendo i loro atti al controllo preventivo della Corte dei conti. Passiamo da una situazione in cui, fino a poche settimane fa, la Protezione civile aveva un grandissimo potere ed enormi risorse a disposizione, ad unaltra in cui non solo le risorse sono sparite, ma non ci sono piu` neanche gli strumenti normativi per poter intervenire nelle emergenze. Prima esisteva il Fondo della Protezione Civile per far fronte alle emergenze, oggi non ci sono neanche le risorse per far camminare i mezzi. Ieri, non l'altroieri, di fronte alle catastrofi scattava naturale la solidarieta` nazionale, oggi, per riparare i danni subiti, si impone alla Regione Marche di aumentare le tasse e la benzina. Il Governo nazionale, dopo essersi gravemente distratto ed aver permesso lo spreco e lo sviamento delle risorse attraverso le varie cricche, oggi si rende conto di quello che e` accaduto e reagisce con norme che definire assurde e` poco. Dopo aver perso lonesta`, insomma, il Governo perde anche la testa. Per quanto riguarda il bravo Ciccioli, vale solo la pena ricordargli che da anni lo Stato non stanzia piu` un euro per il riassetto idrogeologico e la difesa del suolo. Gli ultimi fondi che abbiamo ricevuto sono il frutto di un accordo recentissimo per il quale, a fronte di 36 milioni di euro dello Stato, la Regione Marche ne ha stanziati altri 20. Ma su questo, da Ciccioli, non abbiamo mai sentito pronunciare una parola ne`, men che meno, mettere i suoi rappresentanti di Governo alla gogna.