La Regione Marche e i vertici dellApi chiederanno il rinvio della riunione del prossimo 19 maggio, a Roma, per lintesa sulla realizzazione del rigassificatore di Falconara Marittima. Il rinvio si rende necessario per approfondire il Piano industriale, alla luce delle grandi difficolta` che lazienda sta incontrando nel ramo della raffinazione petrolifera, con conseguenti ricadute sulla salvaguardia dei livelli occupazionali e sul futuro del porto di Ancona, la cui operativita` dipende, al 50 per cento, dai flussi di traffico assicurati dalla raffineria. In presenza di un Piano industriale compatibile con le scelte energetiche della Regione, con la salvaguardia del lavoro e dei livelli di occupazione e i volumi di traffico marittimo attualmente presenti, listituzione potrebbe valutare anche lavvio di forme di partnership sulla produzione di energia, che andranno individuate dopo un percorso tecnico particolarmente approfondito.
E` quanto emerso dalincontro odierno tra la Giunta regionale e i rappresentanti dellazienda, presenti con il presidente Ugo Brachetti Peretti e lamministratore delegato Giancarlo Cogliati. La riunione ha favorito unapprofondita valutazione sul futuro economico della raffineria di Falconara Marittima, allinsegna e` stato evidenziato della massima trasparenza nei confronti della Regione.
Lazienda non ha nascosto le difficolta` che la raffineria sta incontrando, con le conseguenti ricadute economiche sui livelli occupazionali. La crisi della raffinazione nazionale e` strutturale, hanno detto, a seguito della concorrenza di paesi esteri - Arabia, Cina e India in primo luogo - che hanno investito in maniera significativa nel settore. Altre realta` nazionali, come la raffineria di Cremona, hanno gia` chiuso alcuni mesi fa, con migliaia di lavoratori in mobilita` e cassa integrazione. La raffineria api di Falconara, sempre secondo lazienda, lavora in perdita da ormai da tre anni, tanto che ha avviato investimenti differenziati rispetto al petrolifero, per non compromettere i bilanci e loccupazione. In questottica rientrano la centrale Turbogas realizzata e la questione del rigassificatore, pensati per generare flussi di cassa tali da sostenere lattivita` aziendale e loccupazione. Un ridimensionamento o addirittura una chiusura dellunita` produttiva, e` stato rilevato, avrebbe pesanti conseguenze anche sul futuro del porto di Ancona. Argomenti, che anche secondo le valutazioni del governo regionale, impongono di allargare lorizzonte della riflessione dal rigassificatore allintero impianto industriale di Falconara, con la conseguente richiesta di rinviare lintesa con il governo nazionale riferita al solo impianto di trasferimento a terra del gas metano. In questo senso la Regione Marche gia` stamattina ha chiesto il rinvio dellincontro programmato per il giorno 19. Analoga richiesta e` stata formulata dallApi.
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