Tra i `mari del dialogo, nellambito della cooperazione mediterranea, si inserisce sicuramente anche il Mare Adriatico. Dopo la seconda guerra mondiale, questo mare e` stato trasformato in una parte integrante della cortina di ferro che separava lEst dallOvest, divenendo un'autentica `linea di frontiera. Alla caduta del muro di Berlino, questarea ha registrato crisi di grandi proporzioni come la frammentazione dellex Jugoslavia. A fronte di questa situazione, un ruolo molto importante e` stato svolto proprio dalle citta`, dalla societa` civile e dalle Regioni, che si sono fatte carico di una progettualita` che ha alimentato la rinascita, intorno al mare Adriatico, di una cultura di speranza, la creazione di uno spazio di pace e cooperazione, in sostanza di una comunita` adriatica". Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, oggi a Firenze al Convegno internazionale Il Mediterraneo e le citta`. Dinamiche economiche, culturali e spirituali tra le citta`, le regioni ed i popoli del Mediterraneo promosso dalla Fondazione Giovanni Paolo II e dalla Regione Toscana, una tre giorni di riflessione sulle ricchezze e sulle speranze del Mediterraneo con il coinvolgimento delle Istituzioni, del mondo economico, delle religioni e degli universi culturali. Tra gli altri, partecipano mons. Agostino Marchetto Segretario emerito Pontificio Consiglio per i migrantes, Laurens Jolles del Commissariato per i rifugiati delle Nazioni Unite per lItalia, Hassan Abouyoub ambasciatore del Marocco in Italia, Lucio Caracciolo della rivista Limes, mons. Jean Benjamin Sleiman arcivescovo di Baghdad, mons. Aldo Giordano osservatore della Santa Sede presso il Consiglio dEuropa, Sari Nusseibeh presidente Al Quds University, mons. Stanislav Hocevar arcivescovo di Belgrado, Ibrahim Faltas della Custodia di Terra Santa, Alija Behmen sindaco di Sarajevo, la scrittrice Hoda Barakat, Riccardo Di Segni della Comunita` ebraica di Roma.
Spacca ha ripercorso, per la tavola rotonda Il mare del dialogo, il ruolo delle Marche nella costruzione di un Adriatico di cooperazione e di pace. Numerosi, a partire dagli anni 90, i progetti avviati dalla Regione in questo senso. Tra gli altri, la costruzione del Reparto di Ortopedia allOspedale South Camp di Mostar, la promozione delle Piccole imprese in questa stessa citta`, la riattivazione di reti turistiche ed ambientali a Mostar e Valona, il sostegno ai centri servizi alle imprese di Mostar, Valona e Durazzo, azioni di formazione ed assistenza per la creazione di impresa femminile in Croazia, Bosnia e Albania. Nel tempo ha aggiunto Spacca - dai progetti di cooperazione allo sviluppo, la Regione Marche e` passata a programmi di cooperazione territoriale e transfrontaliera. Tutta la comunita` ha progressivamente condiviso questa progettualita`, avviando reti formali che hanno innervato lo spazio adriatico: il Forum delle citta`, il network delle Camere di commercio, Uniadrion la rete delle Universita` e l'Euroregione adriatica. Inoltre, numerose iniziative culturali, come il Festival Adriatico Mediterraneo ad Ancona, hanno contribuito a stringere legami sempre piu` stretti e consapevoli tra le due sponde.
Un passaggio importante della crescita del ruolo internazionale della Regione Marche e` stata la Conferenza per lo Sviluppo e la Sicurezza dell'Adriatico del maggio 2000 al termine della quale i Ministri degli Esteri dei Paesi partecipanti hanno sottoscritto, alla presenza della Commissione Europea, la Dichiarazione di Ancona: con essa l'Albania, la Bosnia-Erzegovina, la Croazia, la Grecia, l'Italia, la Serbia e Montenegro e la Slovenia hanno iniziato il percorso dell'iniziativa Adriatico-Ionica, che si inserisce nel quadro dell'attuazione del patto di Stabilita` nell'area balcanica.
Partendo da questo insieme di azioni, ora, la Regione Marche vuole dare il proprio contributo ad un nuovo progetto, quello piu` ambizioso: la costruzione della Macroregione Adriatico Ionica nel 2014, quando l'Italia avra` la presidenza dell'Ue. Il riconoscimento da parte dellUnione europea di una Strategia Macroregionale per larea Adriatico Ionica ha concluso Spacca - puo` rappresentare un'importante occasione per avviare un percorso di condivisione delle politiche di sviluppo dell'area e per richiamare l'attenzione dell'Europa sul suo fianco sud-est, forse il piu` debole tra i quadranti del continente. Nella prospettiva di rafforzare la stabilita` di tutta l'area, gli otto Stati membri dellIniziativa Adriatico Ionica hanno dato la propria adesione alla strategia, ma occorre sin da ora creare le condizioni affinche` ne entrino a far parte anche gli altri Paesi balcanici. E' interesse diretto delle Marche e di tutte le regioni italiane che si affacciano sull'Adriatico e lo Ionio, intervenire con forza e convinzione per realizzare una sempre maggiore integrazione, economica, sociale e culturale tra i Paesi dell'area, tale da creare una `massa critica in grado di avere dimensione e autorevolezza per riportare su di essa l'attenzione delle istituzioni comunitarie e degli attori dell'economia europea ed internazionale. La Strategia Macroregionale Adriatico Ionica va oltre la semplice cooperazione territoriale tra i Paesi dellarea, si apre allinterazione con processi di costruzione e allargamento dell'Ue, con partners strategici dell'Europa orientale, con gli sforzi di superamento delle crisi nel Mediterraneo, con la gestione dei flussi dei migranti che, proprio in questi giorni, costituiscono una realta` drammatica con cui confrontarsi.
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