Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
06/07/2011

Rigassificatore API di Falconara Marittima: sintesi della comunicazione del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca

La Regione Marche e` chiamata il 12 luglio a pronunciarsi in Conferenza di Servizi per leventuale intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico sul progetto di rigassificatore API di Falconara Marittima (AN). Il Governo regionale aveva avanzato una nuova proposta di rinvio della Conferenza di Servizi: ieri pomeriggio il Ministero dello Sviluppo Economico ha comunicato ufficialmente alla Regione limpossibilita` di accogliere la richiesta di ulteriore rinvio. Nella lettera del Ministero si legge che nel sottolineare leccezionalita` dei due rinvii precedenti gia` accordati da questa Amministrazione si fa presente che i tempi procedurali, previsti dalla norma in 180 giorni, di conclusione del procedimento autorizzativo del rigassificatore off-shore della soc. Api nova energia sono stati ampiamente superati se si considera che e` stata fatta istanza di autorizzazione dalla societa` in data 7 marzo 2008 ed il Ministero dellAmbiente ha espresso il parere di valutazione di compatibilita` ambientale il 22 luglio 2010. Pertanto, per la motivazione esposta, non e` possibile accogliere la richiesta di ulteriore rinvio. Il progetto di rigassificatore API ha assunto grande rilevanza nel dibattito sociale, economico ed istituzionale della comunita` marchigiana. La vicenda, pertanto, va affrontata nel merito, per agevolarne la comprensione ed evitare stravolgimenti dettati da emotivita`, demagogia o interessi di parte. Il Governo regionale si e` mosso in assoluta coerenza con il mandato ricevuto dallAssemblea Legislativa delle Marche del 17 maggio 2011. Tale Risoluzione impegna la Giunta regionale a negare lintesa per la realizzazione del rigassificatore qualora non si raggiunga un accordo su un progetto industriale di bonifica, riqualificazione e riconversione produttiva del sito che riduca gli attuali impatti ambientali e garantisca la sicurezza sul lavoro e sulla salute, unitariamente alla salvaguardia dei posti di lavoro e dellinteresse collettivo, auspicando anche un intervento pubblico-privato nel settore energetico relativo alle energie rinnovabili. Nei giorni successivi fino ad oggi, dunque, siamo stati impegnati a verificare le garanzie richieste su: salute; ambiente e territorio; lavoro e occupazione; monitoraggio e controllo; sistema Adriatico, con riferimento alla politica energetica nazionale. Il confronto tra la Regione e lAPI ha prodotto unipotesi di accordo che e` stato oggetto di unampia consultazione per realizzare, come richiesto dalla Risoluzione dellAssemblea Legislativa, un approfondito percorso di verifica sul piano industriale proposto dallazienda API, unitamente alle forze sociali, sindacali e agli Enti locali, affinche` si possa ricercare una convergenza su un progetto industriale. Lipotesi di accordo, che di seguito illustrero`, e` stata cosi` anche integrata sulla base delle indicazioni emerse nelle consultazioni con gli Enti locali, i Sindacati, le Categorie economiche e le Associazioni. Chiedo che lipotesi di accordo Regione-API venga distribuita ai Consiglieri Regionali, acquisita agli atti dellAssemblea Legislativa e data per letta. In sostanza, questa ipotesi di accordo sottolinea, evidenzia e definisce i seguenti aspetti. 1.Il parere sul rigassificatore API non comporta alcuna modifica del Piano Energetico Ambientale che la Regione ha approvato nel 2005. 2.Il progetto di rigassificatore ha ricevuto i seguenti pareri tecnici: favorevole del Comune di Falconara direttamente interessato allimpianto; sostanzialmente non negativo della Provincia di Ancona, con prescrizione; favorevole del Servizio Ambiente della Regione, espresso in piena autonomia; favorevole del Ministero dellAmbiente. A seguito delle consultazioni: pareri favorevoli di CGIL-CISL-UIL, CNA e Confartigianato, Confindustria e Confapi; posizioni piu` articolate degli Enti locali, anche con aperture. 3.A differenza di quanto avvenuto per Falconara Marittima, il parere tecnico regionale per il progetto presentato da Gaz de France per Porto Recanati e` stato non favorevole. Questa differenza e` dovuta al fatto che il progetto di Porto Recanati e` proposto su un contesto ambientale piu` integro perche` privo di infrastrutture esistenti. I tratti a mare e a terra delle due proposte progettuali sono poi notevolmente differenti: il progetto Api coinvolge circa 20 km complessivi mentre il progetto Gaz de France coinvolge circa 51 km complessivi. Il progetto Api, al contrario di quanto previsto in quello per Porto Recanati, prevede di utilizzare un impianto gia` esistente a largo di Falconara Marittima, su aree gia` interdette allattracco e alla pesca. 4.La valutazione epidemiologica degli ultimi 10 anni sullarea interessata, effettuata dallAgenzia Regionale Sanitaria e dallAgenzia Regionale per la Protezione Ambientale, presenta indicatori di criticita` inferiori alla media regionale. I dati epidemiologici relativi allarea industriale di Falconara mediamente sono anche al di sotto di quelli relativi ad altri distretti industriali della Regione. Nellipotesi di accordo si rafforza il monitoraggio epidemiologico gestito direttamente dalla Regione. 5.Le emissioni in atmosfera potrebbero essere ulteriormente ridotte, grazie alleventuale accordo API-Regione che comporterebbe 120 milioni di investimenti da parte dellAzienda sulla attuale raffineria specificamente dedicati. API si impegna a ridurre il livello di lavorazione del greggio e a sviluppare progetti di crescita nel settore delle energie rinnovabili con un programma triennale per garantire nuova occupazione. Gli effetti sullecosistema marino del rigassificatore sono comunque tecnicamente sostenibili perche` lo scarico di cloro nelle acque avviene con concentrazioni molto ridotte e inferiori a 0,1 milligrammi al litro, dunque ben al di sotto al limite di 0,2 milligrammi previsto dalla legge che norma gli scarichi idrici. In ogni caso molto al di sotto rispetto alle concentrazioni immesse in mare dallattuale impianto IGCC (Turbogas) della stessa azienda, oggi di 7 volte superiori a quelle previste per il rigassificatore in termini di flussi di massa. E importante sottolineare che gli investimenti aggiuntivi di miglioramento industriale previsti nellipotesi di accordo di programma determinano un abbassamento degli scarichi in mare anche dellimpianto IGCC, con la risultante di un bilancio netto positivo circa i flussi di massa complessivi di cloro in acqua rispetto alla situazione attuale. Inoltre, gli effetti sullecosistema marino, sia con riferimento alla concentrazione di cloro che alla restituzione in mare dellacqua utilizzata per il raffreddamento dellimpianto a -6 gradi centigradi, si esaurisce in un raggio di circa 200 metri, come si definisce sulla base di un modello sperimentale. I timori di eutrofizzazione sembrano scarsamente motivati perche` tale fenomeno, che favorisce la proliferazione delle alghe, e` innescato dal riscaldamento delle acque, e non dal raffreddamento che si realizza nel processo di rigassificazione. Il sistema di monitoraggio gestito da Regione e ISPRA viene comunque rafforzato e integrato rispetto a quello gia` previsto dalla valutazione di impatto ambientale, con costi a carico dellAPI. ARPAM, Sistema Sanitario Eegionale e ISPRA effettuano il controllo del rispetto degli impegni dellaccordo sul piano ambientale, epidemiologico e degli investimenti di bonifica. Ulteriori controlli dellaccordo sono garantiti dal diritto di veto del rappresentante regionale (golden share) e dal comitato congiunto Regione-API. 6.LAPI si impegna a mantenere per 10 anni gli attuali livelli di occupazione ed eventualmente incrementarli. API si impegna ad utilizzare imprese marchigiane nelle attivita` di costruzione, fornitura e manutenzione degli impianti, anche al fine di mantenere i livelli occupazionali dellindotto. LAzienda si impegna anche a valutare progetti di reimpiego di lavoratori in difficolta` di altre realta` aziendali in crisi del territorio e a privilegiare imprese marchigiane. Esiste anche unipotesi di studio per leventuale produzione di navi gasiere negli stabilimenti di Fincantieri. 7.Pur avendo la Regione Marche firmato una clausola di riservatezza, che ha consentito di approfondire piano industriale e flussi finanziari, si puo` dire senza timore di violarla, che i margini dellattivita` dellimpianto compensano dal terzo anno le perdite annuali della raffineria. 8.Una eventuale caduta delle attivita` della raffineria comporterebbe un pesante utilizzo di fondi pubblici per ammortizzatori sociali anche in deroga, che nellattuale situazione di crisi economica della provincia di Ancona, che gia` ricomprende Fincantieri e A.Merloni, risulterebbe difficilmente sopportabile. 9.La crisi della raffineria comporterebbe in base a calcoli dellAutorita` Portuale di Ancona una riduzione delle attivita` del 40% e dei flussi finanziari del 50% del porto di Ancona, che gia` oggi non rientra tra i primi 10 scali strategici del Paese. 10.Nellipotesi di accordo stilata, la Regione puo` entrare a far parte della Societa` del rigassificatore, con una partecipazione fino al 30%, ed il suo rappresentante nel Consiglio dAmministrazione avrebbe con il suo voto diritto di veto su ogni decisione strategica in contrasto con laccordo sottoscritto. I relativi utili della partecipazione regionale potrebbe essere destinati alle politiche per il lavoro, lambiente e il sociale. API si impegna a consentire linserimento nellautorizzazione ministeriale di un richiamo al rispetto del presente accordo quale presupposto vincolante dellintesa della Regione e a rinunciare a proporre ricorso in appello al Consiglio di Stato contro le sentenze del TAR Marche n.431 e n.432 del 28.05.2011. 11.Per quanto attiene la sicurezza, limpianto di rigassificazione ha ottenuto il nulla osta di fattibilita` preliminare da parte del Ministero dellInterno, Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco. API si impegna a consolidare i livelli di sicurezza per prevenire il rischio di incidenti rilevanti sulla base di rapporti di sicurezza, anche relativi a tutte le componenti impiantistiche del terminale rigassificatore, compresi il sistema di attracco e il natante FSRU. I controlli di sicurezza saranno effettuato anche da un comitato tecnico-scientifico presso lARPAM. 12. Sul fronte turistico, in Italia esiste da 3 decenni un rigassificatore tra laltro a terra, mentre quello di Falconara sarebbe a 16 km su una piattaforma gia` esistente, esattamente a Porto Venere, che non ha determinato una diminuzione dei flussi turistici delle Cinque Terre, consentendo di conservare la bandiera blu. 13.La Regione ha chiesto e ottenuto una comunicazione ufficiale del Ministero dello Sviluppo Economico sulla politica energetica nazionale nel Mar Adriatico, in cui si evidenzia la natura strategica dei rigassificatori soprattutto alla luce del risultato del referendum sullenergia nucleare ed un quadro che prevede la realizzazione di rigassificatori a Brindisi, Trieste e Falconara. 14.Leventuale diniego della Regione, comunque da motivare adeguatamente, potrebbe anche non essere sufficiente, in base a valutazioni giuridiche, per impedire lautorizzazione dellimpianto da parte dello Stato. Su questi elementi il Governo regionale ha richiesto la riflessione delle istituzioni e della comunita` marchigiana. Oggi, pertanto, sara` lAssemblea Legislativa Regionale a doversi pronunciare, per verificare il percorso fin qui compiuto dal 17 maggio scorso e dare un nuovo mandato al Governo regionale in vista della Conferenza di Servizi del 12 luglio prossimo. Con una riflessione che auspico sia ispirata al principio di responsabilita` e nel rispetto del programma di governo della Regione Marche, che prevede centralita` del lavoro, crescita sostenibile, valorizzazione dellambiente, sicurezza sociale. Perche` il Governo significa sempre responsabilita`.