Senza una soluzione per la vicenda della Antonio Merloni, a cui si collegano anche 14mila piccole e medie imprese, non ce` possibilita` di un riequilibrio economico per questo territorio. Dopo una fase di silenzio, richiesta dai commissari impegnati nellesame delle offerte, ora torniamo ad alzare la voce, ancor piu` di prima perche` il Governo nazionale si accorga di questa crisi. Cosi` il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca oggi a Fabriano al convegno organizzato dalla Cgil Marche a dalla Cgil Umbria Crisi industriale e prospettive di sviluppo-aree interne umbro marchigiane. Il periodo del silenzio ha detto Spacca e` finito e ai commissari chiediamo chiarezza sui reali interessi emersi per questa azienda. Interessi che devono essere necessariamente di natura industriale, affinche` siano salvaguardati i livelli occupazionali. Interessi legati ad asset di diversa natura, come quelli immobiliari, non ci interessano. Le Regioni Marche e Umbria, di fronte alla totale assenza del Governo centrale, si sono impegnate nei mesi scorsi per far conoscere nel mondo la realta` della Antonio Merloni, ma allo stato attuale non possiamo nasconderci che questo road show in giro per il mondo, dal Medio Oriente allIndia alla Cina, non ha prodotto il risultato che ci si aspettava. E il motivo e` che forse linvestimento non era poi cosi` appetibile, per unimpresa che e` vissuta su una competizione unicamente sul costo, senza ricerca, senza formazione, senza managerialita`, senza brand. Tutte carenze che alla fine hanno lasciato il segno.
Il presidente Spacca ha comunque assicurato la ferma volonta` della Regione di non demordere, neanche in questa fase. Dobbiamo ancora ricercare ha sottolineato - una soluzione industriale che riguardi lintero perimetro aziendale e contemporaneamente realizzare un processo di diversificazione. Esistono imprenditori italiani disposti a collaborare a questo progetto e per verificarne i reali interessi occorre un tavolo nazionale. Affinche` il Governo nazionale se ne faccia promotore, serve uniniziativa ancora piu` forte da parte delle Regioni interessate. Spacca ha poi ricordato le tappe della vicenda, a partire dall'intesa condivisa nell'aula del Consiglio comunale di Fabriano del 2009. In quelloccasione ha detto fu definito un programma in varie fasi: la prima riguardava la tutela dei lavoratori, e questo e` avvenuto con la legge Marzano, la seconda la garanzia di continuita` dellazienda e la ricerca di unofferta che riguardasse tutto il perimetro industriale. Siamo ancora dentro questa ipotesi e lAccordo di programma sottoscritto dallallora ministro Scajola prevede strumenti a sostegno di una soluzione di questo tipo: sono 70 milioni di euro che vanno utilizzati dopo questa fase di verifica delle offerte. Fase nella quale entriamo con grande determinazione per richiamare il ministro allo Sviluppo economico e di conseguenza la Presidenza del Consiglio dei Ministri alle loro responsabilita`. Le Regioni Marche e Umbria lavorano in questo senso con grande consonanza, come dimostrato anche per la vicenda della Direttissima Ancona-Perugia. Spacca ha infine assicurato che nell'impiego dei Fondi strutturali, il Fers e il Fondo sociale europeo 2013-2020, la priorita` sara` assegnata al lavoro e alla risoluzione delle crisi aziendali. Con lUmbria ha concluso lavoreremo a progetti condivisi in grado di dare sostegno alle prospettive di sviluppo dellentroterra appenninico, prospettive che non riguardano solo la Antonio Merloni ma che passano attraverso una nuova modalita` di crescita, quel pluralismo imprenditoriale che qui e` mancato e di cui oggi avvertiamo forte la necessita`. Il nostro obiettivo, oggi, non e` solo la resistenza, ma la creazione di nuova occupazione di qualita` e giovane. Un salto di paradigma che ci vede fortemente impegnati.
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