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19/07/2011

EMERGENZA CARCERI NELLE MARCHE - Marconi: “Una situazione che richiede interventi urgenti e soluzioni nuove”

Sovraffollamento, vetusta` delle strutture, carenza di personale. Sono queste le principali criticita` degli istituti di pena marchigiani che emergono dalla Relazione della I Commissione assembleare permanente sulla situazione carceraria delle Marche, presentata questa mattina nel corso della seduta del Consiglio regionale e frutto di una serie di visite compiute dagli stessi consiglieri nelle carceri della regione e della collaborazione con il difensore civico regionale, Italo Tanoni. Una situazione ha detto lassessore regionali ai Servizi sociali, Luca Marconi, intervenendo dopo la presentazione del documento da parte dei relatori di maggioranza e minoranza, Rosalba Ortenzi e Franca Romagnoli che richiede interventi urgenti. In questo periodo di crisi ha continuato Marconi ognuno deve assumersi le proprie responsabilita`, il che vuol dire che la Regione interviene nello spirito della legge 28 del 2008 sul sistema degli interventi a favore di detenuti ed ex detenuti ma non puo` sostituirsi allAmministrazione penitenziaria. Non e` pensabile che la Regione debba occuparsi delle spese interne o della manutenzione degli spazi e delle strutture carcerarie. Servono altre iniziative e soluzioni nuove. Attualmente la cifra che la Regione impiega per il settore e` pari a circa 400 mila euro. Ne servirebbero almeno il doppio ha dichiarato lassessore per questo chiedero` alla Giunta maggiori risorse ma occorre fare scelte coraggiose, a partire dalla realizzazione di progetti pilota per linserimento lavorativo dei detenuti che rappresenta lintervento ponte tra il carcere e il dopo carcere. Fondamentale la collaborazione con lAmministrazione penitenziaria. Marconi ha ricordato di aver cominciato a porre queste questioni sul tappeto in occasione della firma dellintesa per la costruzione del nuovo carcere di Camerino con il capo del Dipartimento dellAmministrazione Penitenziaria, Franco Ionta. Il futuro ha sostenuto Marconi e` sulle pene alternative. E su questo che orienterei i nostri sforzi. Nel concreto e immediatamente, dobbiamo interloquire con lAmministrazione penitenziaria evitando la parcellizzazione degli interventi e insistendo, oltre che sullinserimento lavorativo dei detenuti, sulla realizzazione di iniziative culturali e spirituali che consentano di vivere meglio la dura realta` carceraria oppure sullinserimento sociale nel territorio di appartenenza degli ex detenuti marchigiani. Infine, unipotesi su cui lavorare riguarda la destinazione degli istituti di pena. E importante ha affermato Marconi che non si creino quelle che definirei `universita` del crimine. Intendo dire che si potrebbe tentare di avviare una `specializzazione delle strutture carcerarie. Personalmente, non ritengo giusto avvicinare un detenuto in attesa di giudizio con un altro che sta gia` scontando una pena, magari grave. Una distinzione per tipologie di reato sarebbe a mio avviso opportuna.